Tutte le domande a cui dovrà rispondere la ministra Santanchè oggi in Senato
Mancano poche ore, poi sarà il momento della sua verità. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è attesa in Aula al Senato dopo due settimane di bufera scatenata dall'inchiesta di Report sulla sua attività imprenditoriale. L'esponente di Fratelli d'Italia sarà a Palazzo Madama alle 15 e leggerà un'informativa a cui non seguirà alcun voto, ma solo un intervento di cinque minuti per ogni gruppo. Nessun test per il governo, per ora. Nel suo discorso visto e rivisto con gli avvocati fino alla tarda notte di ieri, la ministra ha promesso di rispondere punto su punto per difendere il suo onore.
Il caso riguarda principalmente le aziende Visibilia e Ki Group, con la prima al centro di un'inchiesta della Procura di Milano e l'ipotesi di falso in bilancio. La ministra non scenderà troppo nel dettaglio, su consiglio dei suoi avvocati, proprio perché il Parlamento non è un tribunale. Santanchè dovrà dare una spiegazione in quanto esponente politica e di governo, davanti a un'opposizione che chiede in coro le dimissioni e a una maggioranza che si è immediatamente spaccata davanti allo scandalo che l'ha coinvolta. La stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avrebbe detto alla ministra che la sua poltrona sarebbe a rischio in caso di rinvio a giudizio. Insomma, per ora niente dimissioni e nessuna rimozione dall'incarico, ma se l'inchiesta giudiziaria andrà avanti potrebbe essere il suo stesso partito a chiederle un passo indietro.
Oggi in Senato, difficilmente Santanchè risponderà dell'inchiesta della Procura meneghina. Più probabilmente si concentrerà sulle accuse di Report, che vanno dai fornitori non pagati ai tfr mai percepiti dagli ex dipendenti. E poi la cassa integrazione Covid utilizzata mentre alcuni dipendenti, secondo le testimonianze, avrebbero continuato a lavorare. C'è anche un tema di plusvalenze, realizzate grazie a una serie di anomalie derivanti dalle cinque società costruite come scatole cinesi e tutte accomunate dal nome Visibilia: si parla della cessione di un ramo d'azienda per quasi tre milioni di euro, mentre la corretta registrazione delle operazioni avrebbe segnato una perdita di otto milioni.
C'è poi la questione Maserati, su cui la ministra ha già detto chiaramente che non risponderà. Qui si parla di centinaia di accertamenti del comune di Milano, oltre che di decine di multe mai pagate. L'automobile era intestata alla società Visibilia, ma veniva utilizzata esclusivamente da Santanchè.