Trump come Berlusconi: Salvini e La Russa paragonano i 2 falliti attentati e accusano “l’odio della sinistra”
Il fallito attentato all'ex presidente Usa Donald Trump, rimasto leggermente ferito a un orecchio durante un comizio in Pennsylvania sabato, irrompe nella campagna elettorale americana. Ovunque in giro per il mondo campeggia in grande evidenza la foto del candidato repubblicano ed ex inquilino della Casa Bianca col volto insanguinato e il pugno alzato in segno di vittoria. Un'immagine che a molti ricorda quella di Silvio Berlusconi nel 2009, quando fu colpito a Milano al volto da un souvenir lanciato da un uomo, episodio che allora fece accrescere i consensi per il Cavaliere.
Il paragone tra i due eventi lo suggerisce oggi anche il leader della Lega Matteo Salvini: "È successo qualcosa di grave e sconvolgente. Apprezzo gli appelli per abbassare i toni, che ora arrivano anche dai Democratici Usa: meglio tardi che mai. Se si passa il tempo a descrivere Trump come un mostro da abbattere a tutti i costi, come avvenuto per decenni anche contro Berlusconi, puoi trovare la testa calda che passa dalle parole ai fatti. Non a caso anche l'amico Silvio subì ben due aggressioni fisiche… la sinistra dovrebbe trovare un po' di misura, anziché cercare sempre la demonizzazione dell'avversario", ha detto in un'intervista a Il Giornale il vicepremier Salvini, sostenendo che l'attentato a Donald Trump è "assolutamente" figlio del clima politico avvelenato contro di lui ed esprime la speranza che il leader americano possa vincere "perché dalla sua parte ha il popolo americano".
La sua vittoria, secondo il segretario della Lega e ministro dei Trasporti, sarebbe un vantaggio per l'Europa "anche perché con i democratici alla Casa Bianca abbiamo visto troppe volte l'infiammarsi della situazione internazionale".
Ora la sinistra in Italia scenderà in piazza contro l'aeroporto di Malpensa che ha voluto intitolare a Silvio Berlusconi e ricorrerà al Tar… "Vale la stessa risposta che ho dato per Trump: l'odio politico va accantonato. La sinistra tratta troppo spesso gli avversari come veri e propri nemici da abbattere. E su Malpensa noto una furia eccessiva, sorprendente, dolorosa. Berlusconi è stato un grande italiano, un grande imprenditore, un grande grande uomo di sport e di comunicazione".
L'accostamento tra la figura di Berlusconi e quella del tycoon lo fa anche il presidente del Senato La Russa. Quando ho visto le immagini di Trump dopo l'attentato, con il sangue in faccia e il braccio alzato, ho pensato subito all' aggressione subita da Berlusconi quando venne colpito dalla statuetta del Duomo al viso", ha detto ieri all'Ansa il presidente del Senato. Anche lui alle 18,20 del 13 dicembre 2009 era presente a Piazza Duomo a Milano, accanto al premier: "Mi misi a correre dietro l'aggressore per acchiapparlo ma non ci riuscii". Il leader di FI però alzò il braccio "con la mano aperta, per tranquillizzare la gente", mentre Trump "ha alzato il pugno, ma la scena era davvero molto simile".
"Ci sono davvero grandi similitudini tra i due episodi", ha proseguito La Russa. Non tanto per gli episodi in quanto tali perché ovviamente sono diversi: a Milano c'è stato il lancio di una statuetta, in Pennsylvania uno sparo che ha provocato anche una vittima tra il pubblico. "Ma l'immagine – ha spiegato La Russa – me l'ha fatto subito tornare alla mente. Tutti e due con il volto insanguinato e tutti e due con il braccio alzato, uno con la mano aperta e l'altro con il pugno" per "tranquillizzare sul fatto che erano vivi" e che avrebbero continuato a combattere. E c'è una "similitudine anche sul fatto che sono stati entrambi oggetto di campagne di odio". E "quando ci sono le campagne di odio, al di là della persona che è oggetto di quell'odio, queste producono effetti deleteri".