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Guerra in Ucraina

Trump chiama Zelensky “dittatore” e attacca l’Europa: “Ha fallito”. Meloni resta in silenzio

Mentre da parte della Francia arriva una presa di posizione dopo gli attacchi durissimi di Trump a Zelensky e all’Europa, Palazzo Chigi non si esprime. Le opposizioni: “Aspettiamo che la premier Meloni prenda posizione sulle agghiaccianti parole del presidente Trump”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo italiano non prende posizione dopo il nuovo durissimo attacco che il presidente Trump ha fatto all'Europa e al presidente dell'Ucraina Zelensky. La prima è accusata dal presidente americano di non aver fatto abbastanza per ottenere la pace tra Mosca e Kiev. Mentre il presidente ucraino viene attaccato dal tycoon, che lo chiama "dittatore", perché non convoca elezioni e "ha fatto un pessimo lavoro".

Trump non usa mezze misure per demolire la figura di Zelensky: "Farebbe meglio a muoversi in fretta o non gli resterà più un paese", ha scritto il presidente degli Stati Uniti in un post su Truth, aggiungendo: "Amo l'Ucraina, ma Zelensky ha fatto un pessimo lavoro, il suo paese è in frantumi e milioni di persone sono morte inutilmente" mentre nel frattempo gli Stati Uniti stanno "negoziando con successo la fine della guerra con la Russia", ha detto, in riferimento ai negoziati che si sono svolti ieri a Riad, e che hanno visto coinvolti in prima persona, per la prima volta da quando il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato la sua invasione su larga scala dell'Ucraina quasi tre anni fa, funzionari americani e russi, seduti allo stesso tavolo. Il segretario di Stato Rubio ha dichiarato che dopo la prima fase l'Europa verrà coinvolta nelle trattative di pace. L'Ucraina, invece, è stata esclusa del tutto dall'incontro. I colloqui, durati quattro ore, sono "andati bene", secondo Mosca. Secondo una nota del Dipartimento di Stato Usa sono stati un "primo passo importante" per negoziare la fine del conflitto in Ucraina.

Donald Trump non ha risparmiato critiche anche all'Europa, perché "Ha fallito, non è riuscita ad ottenere la pace" in Ucraina. In un post su Truth il presidente americano ha ribadito anche che il Vecchio Continente ha speso meno degli Stati Uniti per una guerra che li tocca da vicino.

Mentre da parte di Parigi è arrivata una condanna molto dura per queste dichiarazioni, da Palazzo Chigi per il momento tutto tace, nonostante la premier Meloni si sia sempre ufficialmente spesa per il sostegno a Kiev.

Macron: "Incomprensibili le parole di Trump"

"Non capiamo la logica americana", ha detto la portavoce del governo francese Sophie Primas esprimendo le perplessità di Parigi rispetto agli attacchi mossi da Trump contro Zelensky. Più in particolare, riferisce Primas, nel corso del Cdm all'Eliseo Emmanuel Macron ha evocato le "posizioni disparate e spesso poco comprensibili del presidente Trump", di cui "cerchiamo la coerenza nel tempo". "Le dichiarazioni di ieri si iscrivono nello stesso solco. Non capiamo molto bene la logica americana". Il riferimento è alle dichiarazioni in cui Trump accusa Zelensky di aver cominciato la guerra e di essere impopolare nel proprio Paese.

Conte: "Trump smaschera propaganda bellicista dell'Occidente, Meloni si dimetta"

"Trump con ruvidezza smaschera tutta la propaganda bellicista dell'Occidente sull'Ucraina. E dice una verità che noi del Movimento 5 Stelle stiamo dicendo da tre anni insieme a tutti gli esperti militari" cioè "che battere militarmente la Russia era irrealistico", ha detto Giuseppe Conte incontrando i giornalisti in piazza Montecitorio. "È una verità – ha aggiunto il leader M5s – che pesa come un macigno sulla premier Meloni che poteva ritagliare per l'Italia un ruolo da protagonista nel negoziato e invece ci ha portato a questo fallimento pur di compiacere le cancellerie internazionali. Io al posto della premier Meloni di fronte a questa vergogna e a questo fallimento mi dimetterei".

Le opposizioni incalzano la premier: "Su parole Trump Meloni prenda posizione in Parlamento"

"Aspettiamo con ansia che la premier Meloni prenda posizione sulle agghiaccianti parole del presidente Trump. Gli eventi stanno incombendo e dobbiamo sapere senza alcun dubbio se il governo italiano lavorerà per rafforzare l'Europa, se sarà sottomesso o se possono addirittura prevalere le sirene putiniste. Abbiamo appena rivotato gli aiuti a un Paese aggredito e invaso, continuiamo a ospitare i profughi ucraini e sembrano arrivare da un altro mondo le accuse agli ucraini che si difendono e all'Europa che li sostiene. Non nascondiamo l'amarezza per un simile voltafaccia della Casa Bianca nei confronti dei valori di libertà che uniscono i nostri popoli", ha scritto in una nota la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee al Senato Tatjana Rojc.

"Giorni di frasi vergognose, di insulti di Trump contro l'Europa, contro la verità. Disprezzo per le vittime della guerra, volontà non di realizzare pace e giustizia, ma di umiliare l'aggredita Ucraina. C'è chi prova a reagire. Giorgia Meloni continua a tacere", è il commento sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria del Partito Democratico.

"L'approccio imperiale di Donald Trump al negoziato per la pace in Ucraina – che prevederebbe che il 50% delle risorse e delle infrastrutture di Kiev vada agli Stati Uniti, oltre al diritto di prelazione per l'acquisto di minerali esportabili e per la concessione di tutte le future licenze – pone in secondo piano la libertà e la democrazia per l'Ucraina e con esse l'esigenza di sicurezza dell'Europa intera. A noi pare inaccettabile: stiamo con Kiev per i valori che il Presidente Mattarella ha ricordato e per cui è stato attaccato dal Cremlino", ha commentato il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

"Il vicepremier Salvini, invece che occuparsi di treni, ha fatto sapere che sta con l'invasore russo. A questo punto, non sarebbe il caso che Meloni venisse in Parlamento a rendere nota la sua posizione sul piano Trump, aggiornare le Camere sugli ultimi sviluppi, dando vita a un dibattito parlamentare sulla questione ucraina, fondamentale per il futuro dell'Italia e dell'Europa? Almeno daremmo il segnale di essere ancora in una democrazia parlamentare, cosa non scontata nemmeno più in Europa", ha detto ancora Magi.

La Lega invece difende le posizioni di Trump: "Che questa Europa non sia riuscita a ottenere la pace, più che un'opinione di Donald Trump, mi sembra purtroppo un dato di fatto che sta sotto gli occhi di tutti", ha detto il capodelegazione della Lega al Parlamento europeo, Paolo Borchia. "La Lega da tempo denuncia l'irrilevanza e l'incapacità di un'Ue che, anziché lavorare concretamente per ottenere la fine del conflitto, anziché far sì che ai fucili si sostituisse la diplomazia, ha sempre e solo gettato benzina sul fuoco e alimentato l'escalation militare, anche con dichiarazioni forti che evocavano la terza guerra mondiale o l'ipotesi di mandare i nostri ragazzi al fronte: dopo anni, le cose non sembrano migliorate, anzi. L'obiettivo – ha concluso Borchia – è ottenere la pace, con l'auspicio che l'America riesca dove l'Ue ha evidentemente fallito".

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