“Troppo di sinistra”: revocato incarico di preside a Giusto Catania, ex assessore giunta Orlando
A Giusto Catania, 53enne ex assessore della giunta Orlando, che è stato anche capogruppo di Rifondazione Comunista a Palazzo delle Aquile oltre che parlamentare europeo, è stata revocato, a pochi giorni dalla nomina, l'incarico di preside del liceo classico Umberto I di Palermo.
La vicenda è stata raccontata dallo stesso Catania, che da anni nel quartiere Cep all'Istituto Comprensivo Giuliana Saladino ed è stato anche promotore della Rete per la cultura antimafia nelle scuole. In un post su Facebook ha fatto esplicito riferimento a "pressioni politiche", che avrebbero determinato il cambio di rotta improvviso dell'Ufficio scolastico regionale.
"Nel Paese di Giorgia Meloni – ha denunciato il dirigente scolastico – bisogna sempre premiare il merito, soprattutto nella scuola, a meno che tu non sia di sinistra. Improvvisamente e senza alcuna motivazione, l'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia ha revocato la mia nomina a dirigente scolastico del Liceo Umberto I".
"Non mi aspettavo di essere nominato preside all'Umberto ma è stato scritto che c'erano ‘esigenze dell'amministrazione' legate alle ‘esperienze professionali e alle competenze maturate' che sarebbero state utili alla missione educativa di uno dei più prestigiosi licei di Palermo". Ci sarebbero state "tantissime pressioni, anche da parte di autorevoli parlamentari di Fratelli d'Italia", affinché fosse revocato l'incarico di Catania. "Evidentemente – ha aggiunto – hanno sortito il risultato voluto".
"Non voglio contropartite: rimango a fare il preside al Cep, all'Istituto Comprensivo Giuliana Saladino. La scuola è un'istituzione della Repubblica, non può essere terreno di scambio. Ho già rassegnato le mie dimissioni dall'Ufficio Legalità dell'Ufficio scolastico regionale. All'Umberto I andrà una mia cara amica, una bravissima preside, malgrado abbia molti anni di servizio meno di me, cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro", si legge ancora nel post.
Solidarietà per Giusto Catania
"Esprimiamo piena solidarietà umana e professionale al dirigente scolastico Giusto Catania per essere stato nominato preside del prestigioso liceo Umberto I ‘per esigenze dell'amministrazione' e revocato dopo soli 3 giorni per un reclamo presentato da un'altra dirigente ma senza alcun chiarimento rispetto al venir meno delle esigenze dell'amministrazione", hanno detto i segretari generali di Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e Flc Cgil Sicilia Adriano Rizza e il responsabile dirigenti scolastici per la Flc Cgil Sicilia Franco Piagnataro.
"È un segno evidente che il sistema che riguarda la mobilità dei dirigenti scolastici presenta delle criticità – hanno detto ancora Cirino, Rizza e Pignataro – in quanto consente di applicare criteri non oggettivi, e in taluni casi discrezionali esigenze dell'amministrazione, che prestano il fianco a strumentalizzazioni, non garantendo allo stesso tempo uguali diritti ai tutti i dirigenti scolastici in quanto lavoratori".
Il sindacato ritiene un "fatto gravissimo, qualora fosse vero, che a determinare la rettifica dei movimenti finali dei dirigenti scolastici possano essere state presunte pressioni esterne di natura politica".
"Siamo sicuri – affermano – che l'amministrazione non avrà tenuto conto delle pressioni esterne, conseguenza del potere discrezionale che è nella facoltà dell'ufficio scolastico regionale. Così come siamo sicuri che l'amministrazione valuterà con scrupolosità tutti i reclami che perverranno sulla mobilità dei dirigenti, al fine di utilizzare lo stesso metro valutativo per tutti i lavoratori".
La Flc Cgil ribadisce la piena e totale solidarietà a Giusto Catania anche per l'attacco subito sui social da movimenti studenteschi di estrema destra. "Catania è noto non soltanto per il suo impegno scolastico ma anche per l'attivismo rispetto alla cultura antimafia che ha caratterizzato la sua attività politica e sociale. Considerato che le polemiche hanno travalicato il mondo della scuola per raggiungere il terreno dello scontro politico, auspichiamo che l'amministrazione faccia il massimo per chiarire la trasparenza dei processi decisionali e difendere il valore terzo delle Istituzioni".
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, ha denunciato l'accaduto sui social, in un post dal titolo "scuola di regime": "È inaccettabile che un dirigente scolastico subisca questo atto di discriminazione politica. Bisogna fare piena luce su questa vicenda che è davvero inquietante", ha scritto.
"La repentina revoca della nomina di Giusto Catania a dirigente scolastico del Liceo Classico Umberto I di Palermo è un episodio molto grave che puzza di maccartismo e di regime. Non appena è stata resa nota la nomina è apparso sui social un attacco di Azione Studentesca al "comunista Giusto Catania" per il suo impegno politico amministrativo".
"Viene da pensare che l’Ufficio Scolastico Regionale abbia immediatamente recepito le pressioni del partito di governo. Come ha denunciato lo stesso Giusto Catania alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia si sarebbero attivati contro la sua nomina. A questa pubblica accusa non hanno risposto gli interessati ma un Sindacato di dirigenti scolastici che ha a sua volta attaccato chi ha subito la discriminazione politica. La lunga militanza politica di Giusto Catania è sempre stata nel segno del rispetto della Costituzione e dei principi dell’antifascismo, della lotta contro la mafia e per il progresso democratico e civile".
Il Pd presenta interrogazione a Valditara
"L'istruzione non deve essere oggetto di strumentalizzazioni politiche. Per questo siamo fortemente preoccupati per le modalità con cui è stata disposta la revoca dell'incarico di dirigente scolastico del Liceo Classico Umberto I di Palermo, a Giusto Catania. Una revoca che potrebbe essere stata determinata dalle ingerenze della politica, e segnatamente da parte di FdI", hanno detto Sergio Lima, componente della Direzione nazionale del Pd e della segreteria regionale del Pd Sicilia e Giovanna Iacono, deputata nazionale del Pd e componente della Commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione, che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, insieme ai deputati siciliani del Pd.
"Non possiamo non notare come nel breve lasso di tempo tra la nomina e la revoca – hanno aggiunto – abbiamo assistito, sui social e non solo, ad un vero e proprio fuoco di fila di interventi scomposti e a gamba tesa da parte di esponenti e associazioni legate a Fratelli d'Italia, che potrebbero avere esercitato un'indebita pressione, per spingere verso la revoca dell'incarico".