Treviso, Salvini è stato denunciato per istigazione all’odio razziale da alcuni cittadini

Il ministro degli Interni Matteo Salvini è stato denunciato. Il reato ipotizzato è quello di istigazione all'odio razziale (legge Mancino), aggravata dalla posizione di responsabile di una pubblica funzione. La denuncia è stata presentata alla Procura della Repubblica di Treviso da alcuni cittadini : si tratta di Luigi Calesso, Gabrielle Casagrande, Said Chaibi e Renato Zanivan. Chaibi, ex consigliere comunale della maggiorana che appoggiava l'allora sindaco Giovanni Manildo, è stato anche candidato sindaco (non eletto) alle ultime comunali, per la coalizione civica ‘Sinistra per Treviso'; Calesso proviene dal mondo dell'associazionismo trevigiano; Zanivan ha invece ricoperto il ruolo di segretario cittadino di Sel.
Per i firmatari il reato si sarebbe consumato attraverso una serie di affermazioni del ministro, raccolte tra i mesi di giugno e luglio, tra le quali citano la frase pronunciata dal titolare del Viminale e ripresa da tutti i media: "Per gli immigrati clandestini è finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare".
Nel testo si evidenzia che le dichiarazioni del ministro Salvini avrebbero prodotto online decine di "commenti xenofobi e razzisti". "Le affermazioni del Ministro, singolarmente e complessivamente considerate – spiegano i firmatari della denuncia – hanno travalicato scientemente il limite del legittimo esercizio del diritto di manifestazione del pensiero previsto dall'art. 21 della Costituzione, e non sono pertanto tutelate dalla libertà d'espressione".
"Non siamo contro la libertà di opinione, ma riteniamo che certe espressioni privino quella degli altri e favoriscano l'odio e un certo rischio sociale" – spiega Luigi Calesso – "Il nostro è un gesto che non vuole influenzare la magistratura, che sa certamente fare il proprio mestiere, ma sensibilizzare l'opinione pubblica e far capire che in Italia non tutti la pensano come Salvini". Secondo Calesso, l'aggravante delle affermazioni di Salvini rispetto ai migranti sta nel fatto "che il ministro rappresenta un'istituzione dello Stato. L'Italia ha firmato la Convenzione europea sui diritti dell'uomo, che indica come la libertà di espressione sia sì libera ma debba essere rispettosa degli altri".