Tregua a Gaza, Tajani dice che l’Italia è pronta a mandare soldati in Palestina per una missione Onu
"Siamo pronti anche a dare una presenza militare" in Palestina, se arrivasse la "scelta delle Nazioni Unite di dar vita a una sorta di amministrazione modello Unifil", per "unificare la Striscia di Gaza e West Bank", in modo da "dare attraverso una guida dell'Autorità nazionale palestinese finalmente stabilità e pace al popolo di Palestina". Sono le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, intercettato dai cronisti dopo che è arrivato l'annuncio dell'accordo tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza, che entrerà in vigore domenica. Il ministro ha anche confermato che se Benjamin Netanyahu, premier israeliano su cui pende un mandato d'arresto internazionale, verrà in Italia, non sarà arrestato.
L'accordo su Gaza è un "passo importante verso la pace", ha detto il leader di Forza Italia, ma "non è sufficiente, dobbiamo arrivare a compiere altri passi". L'Italia, ha aggiunto,"sarà sempre più presente: lunedì sarò in Israele e Palestina proprio per incoraggiare e favorire questo processo di pace". L'obiettivo, ha ribadito ancora una volta, deve essere "quello dei due popoli e due Stati".
Tajani ha detto che "ora bisogna consolidare questo cessate il fuoco, andare avanti con le successive tappe", e che il risultato "si aggiunge al cessate il fuoco in Libano, al cambio di passo che c'è stato con l'elezione del presidente Aoun in Libano, con mi auguro i primi segnali positivi da parte della nuova amministrazione siriana". Insomma, "in Medio Oriente si può lentamente costruire la pace", ha concluso. Per quanto la situazione sia tutt'altro che risolta, "guardiamo al futuro con ottimismo, se il buongiorno si vede dal mattino siamo sulla buona strada". E, ha aggiunto, "faremo di tutto perché si possa creare situazione di stabilità in tutta l'area".
Se Netanyahu viene in Italia non sarà arrestato
Il ministro ha anche dato la linea del governo italiano per quanto riguarda il mandato di arresto della Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu: "È tutto molto chiaro. Ci sono delle immunità e le immunità vanno rispettate". Una risposta sintetica, che conferma che se Netanyahu dovesse viaggiare in Italia non sarà arrestato. Infatti, il diritto internazionale prevede che i capi di governo abbiano immunità dalle limitazioni della libertà. Fin quando resta in carica come premier, insomma, in Italia Netanyahu non andrà incontro ad alcun arresto.
Meloni: "Ora aumentiamo assistenza umanitaria a popolazione di Gaza"
In serata è arrivata anche la presa di posizione di Giorgia Meloni sulla tregua. Una nota di Palazzo Chigi ha sottolineato che "l'Italia ha seguito da vicino sin dall'inizio la dolorosa vicenda degli ostaggi nelle mani di Hamas", e "si aspetta ora che tutti gli ostaggi possano finalmente tornare alle loro famiglie". Il governo ha accolto "con grande favore l'annuncio di un accordo per un cessate il fuoco", e si è congratulato "con Egitto, Qatar e Stati Uniti per il risultato raggiunto dopo un lungo impegno negoziale", che l'Italia "ha sempre sostenuto con convinzione".
Ora, l'Italia "è pronta a fare la sua parte, insieme ai partner europei e internazionali, per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità, anche nell’ottica di rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due Stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini mutualmente riconosciuti". In più, "il cessate il fuoco fornisce un’importante opportunità per aumentare in maniera consistente l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza". Perciò. l'Italia "continuerà a impegnarsi in questo ambito, anche attraverso l’iniziativa ‘Food for Gaza' incentrata sulla sicurezza alimentare e la salute".