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Travaglio-Mineo: scontro sul comizio con Crisafulli in Sicilia

L’ex direttore di Rainews24 ha partecipato a Enna a un comizio con Crisafulli, “impresentabile” del PD con un “curriculum giudiziario” di tutto rispetto. Travaglio non si è fatto perdere l’occasione per lanciare pesanti stoccate all’ex collega.
A cura di Davide Falcioni
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Vibrante botta e risposta tra Marco Travaglio e Corradino Mineo: il primo, in un articolo su Il Fatto Quotidiano, ha attaccato il secondo, candidato in Sicilia nelle liste del Partito Democratico. Scrive Travaglio: "Il futuro statista (Mineo, ndr) ha chiuso la campagna elettorale a Enna con un imperdibile dibattito col locale ras Vladimiro Crisafulli, detto “Mirello”, che il mese scorso la commissione di garanzia del Pd presieduta da Luigi Berlinguer ha escluso dalle liste dopo che il Fatto aveva ricordato le sue variopinte pendenze giudiziarie (note a tutti anche se non ne parlava nessuno) e pubblicato un rapporto inedito dei Carabinieri del 2008 in cui si chiedeva addirittura il suo arresto".  Già, ma quali sono le vicende giudiziarie di Crisafulli? L'uomo è indagato per abuso d'ufficio per aver fatto pavimentare la strada che porta alla sua villa a spese della Provincia; è imputato (fresco di rinvio a giudizio) con altre 18 persone per truffa e falso in bilancio nella malagestione dell’Ato Rifiuti; e l’Arma lo accusa di gestire come affar suo tutti gli appalti, i servizi, le nomine e gli incarichi nella sua città e di intimidire chi si oppone al suo sistema di potere. In più c’è un'intercettazione del 2001, con tanto di filmato, che lo immortala nella sala di un hotel avvinto al locale boss di Cosa Nostra, Raffaele Bevilacqua, già condannato per mafia e in seguito anche per omicidio. Insomma, Travaglio sostiene che il comizio di Mineo in compagnia di Crisafulli sia stato quantomeno inopportuno.

In tarda mattinata tuttavia Mineo non ha fatto mancare una sua replica, pubblicata sul blog personale. "Sono andato a Enna, ho accettato di discutere con Vladimiro Crisafulli, detto Mirello, di farmi intervistare con lui, davanti a centinaia di persone, da un giornalista di Repubblica.  Sì, l'ho fatto! sono andato ad Enna per capire come mai in così tanti continuassero a sostenere Crisafulli. E perché si impegnassero così tanto nella campagna elettorale per il Pd, cioè per quel partito che aveva appena escluso "Mirello" dalle liste. A Enna, al popolo di quel "dirigente politico", ho detto io che non sono d'accordo. Che la politica locale non può fondarsi su di un uomo che sia misura di tutte le cose. Che Crisafulli non avrebbe dovuto incontrare, non si sarebbe mai dovuto mettere in condizione di incontrare, quel mafioso. Ho detto che condivido (condivido, non condividevo) la scelta del Pd di non candidare Crisafulli. Perché la politica non può aspettare sentenze definitive, deve proteggersi e deve prevenire".

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