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Tra Italia Futura e UDC volano gli stracci: fine della corsa per la nuova “cosa” di centro

Botta e risposta tra Italia Futura e UDC, poi si smarca anche il gruppo di Oscar Giannino: “Dall’UDC poche risposte su punti dirimenti del nostro programma”.
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Se negli ultimi mesi si erano moltiplicate le indiscrezioni su possibili convergenze fra la nuova formazione di Luca Cordero di Montezemolo e l'Unione di Centro di Pierferdinando Casini e se nelle ultime settimane era emersa con forza la "novità" costituita da Fermare il Declino (il gruppo di Oscar Giannino che aveva raccolto enorme consenso in pochissimi giorni), ecco che in qualche modo la convention di Chianciano è servita a chiarire meglio le idee e a fugare gran parte dei dubbi. Il clima tra le "creature" di Montezemolo e Casini non potrebbe essere peggiore, con un botta e risposta che ha il sapore della "fine delle trattative" e dell'avvio di una sanguinosa guerra di posizione per la conquista dell'area moderata. La kermesse di Chianciano (in primissimo piano sui tg nazionali) con i reiterati inviti al professor Monti affinché continui la sua esperienza di Governo, ha in effetti ampliato un solco già di per se ampio, con Casini che non ha convinto né sul piano della proposta politica né su quello dei contenuti. Ecco dunque la prima bordata, sul sito di Italia Futura:

Per questo ci domandiamo se proprio l’incapacità dimostrata in questo frangente dalla classe dirigente non politica che abbiamo visto in prima fila a Chianciano, di porre con forza il tema di un vero rinnovamento, nei programmi e nelle persone, prima di precipitarsi a ingoiare l’esca di una promessa di candidatura, non contribuirà a frenare, piuttosto che ad accelerare, un già difficile percorso di riforma della politica. Fossimo nei panni di un dirigente di lungo corso dell’UDC riterremmo, oggi più di ieri, che questa società civile, che si può avere un tanto al chilo, non richiede impegni particolarmente stringenti al cambiamento.

Ma è soprattutto sul piano dei contenuti che poco o nulla è emerso dall’assise di Chianciano.“Monti dopo Monti” è un programma davvero troppo scarno per una grande nazione. Anche perché l’Esecutivo ha al suo interno orientamenti molto diversi, che oggi filano più o meno diritti solo grazie all’autorevole, e talvolta severa, mano del Presidente del Consiglio.

Insomma se al pescatore Casini va dato atto di aver fatto buona pesca con poca pastura, il fritto misto che esce dalle cucine di Chianciano rischia di essere una pietanza indigesta per gli elettori e per il paese.

A dare manforte al think thank del manager di Italo arriva, a stretto giro di boa, anche un comunicato del gruppo Fermare il Declino che precisa senza mezzi termini:

A proposito degli accostamenti che sono stati fatti tra l'iniziativa di Fermare il declino e le scelte prese dall'Udc a Chianciano, sottolineiamo che per noi sono dirimenti quattro questioni: Un forte rinnovamento della politica […] Un energico mutamento nella politica economica […] Ridefinire lo Stato, il suo perimetro e le sue mille articolazioni […] Cambiare le persone: senza evidenti discontinuità nel ceto politico, non si dà una risposta credibile alla protesta di massa della società italiana. Su questi quattro punti, l'Udc a Chianciano non ha ancora dato risposte. Continuiamo dunque per la nostra strada. Non c'è molto tempo. Se i partiti credono di affrontare il declino dell'Italia con modesti aggiustamenti, saranno gli elettori a svegliarli.

Insomma, il tempo della nuova Balena Bianca sembra già passato e del resto le premesse non lasciavano intendere nulla di più. Da una parte il gruppo centrista di Cesa e Casini "promesso sposo" del PD (nel caso in cui la riforma elettorale…), dall'altra l'eterno temporeggiatore Montezemolo spalleggiato dagli ultraliberisti di Giannino: trovare una sintesi programmatica ed una formula che garantisca visibilità ed influenza ad "anime" così diverse resta impresa "da Prima Repubblica".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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