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Totoministri del Governo Renzi: ancora dubbi su Economia e Sviluppo

Comincia a delinearsi la squadra di Governo che affiancherà Matteo Renzi: ma restano dubbi su numero e quote rosa. E non solo…
A cura di Redazione
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Il giorno dopo la diffusione della telefonata in cui Barca confessa al finto Vendola di aver rifiutato un "mezzo abboccamento" propostogli (per conto di Renzi?) da Lucia Annunziata e dall'ingegner De Benedetti (oltre al suo giudizio per nulla lusinghiero sulla linea di Renzi), continuano a tenere banco le indiscrezioni sulla composizione della squadra di Governo. Il nocciolo della questione è prima di tutto numerico, anche se sono in molti a giurare che Renzi rinuncerà a mantener fede all'impegno preso alle primarie di un esecutivo composto da soli 10 membri e con rispetto della parità di genere. Se questi fossero i margini di manovra, in effetti, diventerebbe quasi impossibile trovare una quadra fra le diverse anime che compongono la maggioranza di Governo. Molto più probabile che Renzi scelga 14 – 15 ministri, con una buona componente femminile.

Qualche indicazione più precisa sembra emergere dal colloquio di Aldo Cazzullo con il premier incaricato. L'editorialista del Corsera parla di un "foglietto con i nomi dei ministri": "Al Lavoro c’è Mauro Moretti di Trenitalia […] Alla Giustizia Livia Pomodoro, alla Cultura Franceschini, alla Difesa Roberta Pinotti, alle Politiche comunitarie Federica Mogherini, agli Affari regionali Dellai (anche se Casini spinge per D’Alia), alla Pubblica Istruzione Stefania Giannini o Cuperlo". Va detto che proprio Moretti potrebbe in realtà essere uno dei nomi buoni anche per il ministero dello Sviluppo Economico, altra casella vacante (mentre le quotazioni di Epifani per il ministero del Lavoro sono in caduta). I confermati dovrebbero essere quattro: Alfano all'Interno (circola anche l'ipotesi Franceschini, ma difficile che il segretario del Nuovo Centro Destra accetti un tale ridimensionamento), Bonino agli Esteri, Delrio (che potrebbe "salire di grado" e diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e Andrea Orlando all'Ambiente. Più complessa invece la partita che si gioca intorno ai nomi di Franceschini (che potrebbe mantenere il ruolo ai Rapporti col Parlamento), Kyenge (non c'è un giudizio unanime sul suo operato e il suo ministero potrebbe essere uno di quelli "tagliati") e alla coppia Lorenzin – Lupi, uno dei quali potrebbe essere "ripescato".

La partita chiave si gioca ovviamente intorno al ministero dell'Economia, con la scelta che dovrebbe ricadere sul profilo di un tecnico. I nomi sono sostanzialmente sempre gli stessi: Lucrezia Reichlin (che pare abbia chiesto precise garanzie che al momento Renzi non è in grado di dare), Pier Carlo Padona, direttore dell'Istat, Lorenzo Bini Smaghi (su questo nome però c'è più di qualche perplessità) e Guido Tabellini (ex rettore della Bocconi, le cui quotazioni, secondo Repubblica, sarebbero in forte ascesa).

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