Torino, laureati di giorno infermieri, di notte impiegati alle pulizie della struttura
Laureati impiegati di giorno come infermieri e di notte come addetti alle pulizie. La denuncia è del Collegio infermieri Ipasvi di Torino che ha segnalato tutti i casi all’ispettorato del lavoro e ai carabinieri dei Nas. I lavoratori, riporta Repubblica, sottoscrivono un contratto "da operaio": accettandolo si acconsente ad attenersi a un "mansionario", dove sono indicati gli orari – ad esempio dalle 7,30 alle 8,30 "smistare i rifiuti"- o le modalità dei compiti – "Le pulizie devono essere eseguite in modo tale che all’inizio del turno tutte le parti comuni, bagni, refettori ecc. siano perfettamente puliti e profumati, ascensori compresi". Così, un laureato, dipendente, ad esempio, cooperative sociali vincitrici di appalti in case di riposo private o in convenzione, può ritrovarsi a pulire ascensori, gestire rifiuti, lustrare le camere. Il tutto per uno stipendio diversificato a seconda che l'infermiere sia in turno come "assistente" o "personale di pulizia".
Nei prossimi giorni la denuncia del Collegio infermieri Ipasvi dovrebbe pervenire anche ai coordinatori dei corsi di laurea dell’Università di Torino e alla sede dell’assessorato alla Sanità del capoluogo piemontese. La richiesta è quella della nascita di un Osservatorio delle professioni sanitarie che serva monitorare i requisiti di idoneità delle strutture e i contratti stipulati e potenziare le commisisoni di vigilanza nelle commissioni delle Asl. "Una neolaureata mi ha chiesto consigli perché l’hanno contattata e le hanno chiesto di iniziare a lavorare senza farle firmare alcun contratto. La chiamano quando hanno bisogno e lei va per poter guadagnare qualcosa. Non ha alcuna garanzia se non promesse verbali", ha spiegato la vicepresidente del Collegio di Torino, Barbara Chiapusso. "Ci sono realtà – ha aggiunto – in cui vengono studiate a tavolino possibilità per aggirare le leggi e sfruttare le risorse umane". In questi casi "la paura di perdere l’occupazione, il clima poco limpido, le minacce contribuiscono a far sì che distorsioni e anomalie non vengano in superficie. A molti infermieri sono negati i diritti di vedersi riconoscere quanto riportato nelle leggi, che dall’abolizione del mansionario ne riconoscono l’autonomia degna di un professionista intellettuale iscritto ad un albo".