Toninelli (M5s): “Questa legge elettorale è una cloaca frutto dell’inciucio Renzi – Berlusconi”
Come vi abbiamo spiegato nel dettaglio, la Commissione Affari Costituzionali ha dato il via libera al Rosatellum bis, la nuova legge elettorale che dovrebbe essere utilizzata per la prima volta alle politiche del 2018. L'impianto base prevede una divisione dei seggi in una componente assegnata tramite collegi uninominali (circa il 35% del totale) ed una tramite un meccanismo proporzionale, accompagnate dall'impossibilità di effettuare il voto disgiunto o di dare una preferenza ai candidati nel listino proporzionale.
Sulla questione è intervenuto con toni durissimi il deputato del MoVimento 5 Stelle Danilo Toninelli, già nei giorni scorsi protagonista di una dura polemica con il Partito Democratico e con i suoi colleghi Fiano e Rosato. Con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, Toninelli denuncia "l'inciucio Renzi – Berlusconi" e parla apertamente della nuova legge elettorale in discussione come di una "cloaca fatta apposta dai partiti" per danneggiare il MoVimento 5 Stelle.
Ecco cosa scrive Toninelli:
Grandi ammucchiate tra partiti e nessuna soglia di sbarramento all'interno delle coalizioni. Tutto questo per consentire a chiunque di allearsi con la qualunque, con un solo obiettivo: racimolare qualche voto in più. Questa non è una legge elettorale: è una cloaca fatta apposta dai partiti per cercare di mettere all'angolo il MoVimento 5 Stelle e continuare a spartirsi il nostro Paese.
La prova schiacciante dell'inciucio tra Renzi e Berlusconi c'è l'hanno data in Commissione Affari Costituzionali bocciando il nostro emendamento che i partiti hanno definito anti-Cavaliere. In realtà era soltanto una proposta di buonsenso, fatta per un Paese che voglia dirsi civile. Chiedevamo semplicemente che la Legge Severino, che non consente l'elezione in Parlamento a chi venga condannato in via definitiva per reati dolosi (corruzione, concussione, reati contro la Pubblica Amministrazione o di mafia), venisse estesa anche ai capi politici dei partiti. Perché sono i capi politici a condurre la squadra che si presenta ai cittadini per chiedere il loro voto. Non è possibile che un capo politico pregiudicato – si chiami esso Berlusconi, Tizio o Caio – possa indicare la linea del partito e presentarsi come candidato alla Presidenza del Consiglio, anche perché la Legge Severino non gli consentirebbe comunque di ricoprire quell'incarico.
Nonostante questo ragionamento logico e ineccepibile PD, Forza Italia, Lega e compagnia bella sono riusciti a bocciare la nostra proposta. I partiti sono sempre stati e sempre staranno soltanto da una parte: la loro. A noi cittadini è sempre stata data una sola possibilità: mandarli a casa