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Togliere ai pensionati ricchi per dare ai poveri: si può fare. Forse.

La proposta del Movimento 5 Stelle sulle pensioni d’oro: dalle risorse liberate potrebbero arrivare oltre 500 euro l’anno per le pensioni minime. E il Governo ci pensa.
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Nei giorni scorsi vi avevamo mostrato come i dati diffusi dall'Istat fotografassero con precisione il trattamento pensionistico degli italiani, con il "caso" dei 291 maxi assegni mensili oltre 50 volte il minimo garantito ai pensionati italiani (cifra di poco inferiore ai 500 euro). Dai dati, analizzati con precisione dagli economisti de LaVoce.info, emergeva anche la possibilità di intervenire in un'ottica di solidarietà, bilanciando le aliquote del prelievo fiscale in modo da reperire risorse fondamentali, specie in un momento di ristrettezze economiche. Sul tema, anche se con previsioni diverse e con obiettivi e modalità nettamente distinti, interviene anche la proposta del Movimento 5 Stelle, a firma del deputato Giorgio Girgis Sorial.

La proposta, nel ricordare alcune bocciature di interventi simili da parte della Consulta, prende le mosse da considerazioni sostanzialmente condivisibili: "la permanenza delle condizioni di eccezionalità della situazione economica, l'esigenza di maggiori risorse da destinare al sostegno delle fasce più deboli, con l'inaccettabilità della condizione che vede il 44% dei pensionati italiani ricevere un assegno inferiore a mille euro mensili e nel 13% dei casi meno di 500 euro". Poi, nel considerare che anche il ministro Giovannini si è dimostrato disponibile ad una apertura come "segno di giustizia sociale", la mozione prova a scendere nel dettaglio, spiegando che "è inaccettabile giustificare giuridicamente i trattamenti pensionistici  elevati di oltre  20 volte il trattamento minimo  in quanto autorizzati da disposizioni di legge antecedenti, perché i suddetti presupposti giuridici non sono più adeguati al contesto economico attuale di grave depressione economica e le decisioni assunte in passato oggi minano il “patto sociale” fra i cittadini e consentono uno spreco di “risorse pubbliche”  con grave danno sia per i pensionati che percepiscono il trattamento minimo,  sia  per le giovani generazioni colpite da tassi di disoccupazione ai massimi storici".

Nello specifico Sorial spiega che da proiezioni effettuate, si  potrebbe  realizzare un maggior gettito non inferiore a 1.142.061.790 milioni di euro (millecentoquarantadue milioni) e propone di applicare dunque le seguenti aliquote:

  • da 1 fino a 6 volte il minimo: aliquota 0,1 per cento;
  • da 6 fino a 11 volte il minimo: aliquota 0,5 per cento
  • da 11 fino a 15 volte il minimo: aliquota 5 per cento
  • da 15 fino a 20 volte il minimo: aliquota 10 per cento
  • da 20 fino a 25 volte il minimo: aliquota 15 per cento
  • da 25 fino a 31 volte il minimo: aliquota 20 per cento
  • da 31 fino a 39 volte il minimo: aliquota 25 per cento
  • da 39 fino a 50 volte il minimo: aliquota 30 per cento
  • oltre 50 volte il minimo: aliquota 32 per cento

L'obiettivo finale è quello di garantire un aumento di 518 euro annui alle pensioni minime di cui potrebbero beneficiare 2,2 milioni di pensionari e di ridurre "la quota di trattamento acquisita  in base al sistema retributivo, fissando per ciascuna forma di sistema un tetto massimo di pensione erogabile, onde evitare disparità eccessive nell’erogazione delle pensioni e tali da rendere il sistema iniquo ed oramai inaccettabile per i molti cittadini che vivono alle soglie della povertà, percependo  pensioni minime di importo tale da non consentire nemmeno lo svolgimento di una vita dignitosa".

Sulla questione in Aula è intervenuto anche il ministro Giovannini che, nel ricordare che anche la legge di stabilità presenta una riflessione sul contributo di solidarietà e nel richiamare il "pericolo" di interventi della Consulta in relazione alla costituzionalità di tali interventi, ha chiesto di posticipare la discussione di qualche settimana. L'idea è quella di attendere l'approvazione della legge di stabilità, anche riconoscendo che alcune mozioni presentate (non solo quella di Sorial) presentano "spunti condivisibili". Il tutto con due paletti fondamentali: la discussione sul sistema retributivo deve essere complessiva e non affidata a iniziative estemporanee e le risorse liberate devono restare nel sistema pensionistico e non essere utilizzate ad altri scopi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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