Tobin Tax: il Governo introduce la tassa sulle transazioni finanziarie
Per far fronte ai costi previsti dalla nuova legge di stabilità soprattutto per quanto riguarda il taglio dell'Irpef, il Governo ha previsto due misure fondamentali oltre ai tagli della spending review, l'aumento di un punto percentuale dell'Iva e la Tobin Tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie di cui ormai si discute da anni in Europa e che ha come scopo principale quello di stabilizzare i mercati penalizzando chi fa speculazioni soprattutto con acquisti allo scoperto. La nuova tassa riguarderà tutte le operazioni su azioni e obbligazioni e anche quelle sui derivati svolte sui nostri mercati, ma come ha chiarito il Ministro dell'economia Grilli non verrà applicata alla compravendita di titoli di stato. Un passo sicuramente coraggioso e che farà discutere visto che la decisione è arrivata dopo mesi di tentennamenti in cui l'Italia avrebbe preferito un via libera solo dopo un'approvazione da parte di tutta l'Unione Europea.
Appena ieri infatti è arrivato un primo accordo di massima dall'Ecofin a Lussemburgo, che consente di aggirare le opposizioni alla Tobin Tax di molte grandi Nazioni come la Gran Bretagna. Attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata che permette ad almeno nove stati membri di andare avanti da soli anche senza il consenso di tutti e 27 gli stati membri, è stato deciso infatti il via libera alla Tobin Tax per undici Paesi tra cui l'Italia e la Spagna. I tempi per l'applicazione della nuova tassa europea però non saranno brevi visto che si parla del 2014, per questo sono in molti a temere che una tassa solo interna o anche limitata a pochi Stati non faccia altro che incoraggiare la fuga di investitori e capitali verso altri mercati soprattutto della City, la più grande piazza finanziaria europea.
Molti temono finisca per trattarsi solo di un gesto simbolico, visto che l'applicazione reale della Tobin Tax se non è globale resta molto difficile. La pensano cosi ad esempio molti fautori del libero mercato come l'ad della Fiat Marchionne che parla di "tassa carica di significato politico e sociale" ma non utile alla crescita economica del Paese. Ad ogni modo come ha spiegato lo stesso Monti l'Italia ha preso la sua decisione sulla Tobin Tax con misure che sono coerenti con gli accordi presi in sede europea, e comunque è disposta ad aggiustarle qualora i prossimi vertici europei lo rendano necessario.