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Titolare panificio identificata per uno striscione il 25 aprile: polemiche e solidarietà per Lorenza

Il 25 aprile “sobrio” chiesto da Giorgia Meloni ha portato qua e là il tentativo maldestro di silenziare la Festa della Liberazione. A Ascoli Piceno identificata due volte Lorenza Roiati, titolare di un forno. Aveva esposto lo striscione: “25 aprile: buono come il pane bello come l’antifascismo”. Fratoianni: “Caso in parlamento”. Ricci va al forno: “Colpa direttiva vergognosa”.
A cura di Valerio Renzi
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Che la "sobrietà" richiesta per il 25 aprile da Giorgia Meloni, viste le giornate di lutto per nazionale per la morte di Papa Francesco, potesse portare qua e là al tentativo maldestro di silenziare la Festa della Liberazione dal nazifascismo, è stata in effetti una previsione scontata. A Orbetello il sindaco ha vietato la manifestazione, ma questa si è fatta comunque nonostante i vigili mandati a fare le multe; idem a Genazzano, in provincia di Roma, dove l'amministrazione ha annullato il corteo che si è tenuto in ogni caso, mentre a Ascoli Piceno è stata una giovane fornaia a finire nel mirino dello zelo dei controlli chiamati a mantenere la sobrietà.

Ma andiamo con ordine. Il 25 aprile mattina Lorenza Roiati, titolare del forno "Assalto ai forni", decide di appendere uno striscione sull'ingresso dell'esercizio commerciale con su scritto "25 aprile: Buono come il pane, bello come l'antifascismo". Le forze dell'ordine lo notano, e prima interviene una volante di polizia, e poi una della Polizia Locale con una doppia identificazione della fornaia.

La posizione della Questura

La Questura di Ascoli Piceno dal canto suo nega di avere nulla a che fare con l'accaduto. "Lo striscione non è stato rimosso né si è richiesto di farlo e non è stata effettuata nessuna identificazione formale", si legge in una nota, che poi precisa come "per la giornata, erano stati predisposti articolati servizi di ordine pubblico in occasione delle cerimonie commemorative" e, in particolare," era previsto che gli operatori impiegati nei servizi di vigilanza segnalassero tempestivamente l'eventuale presenza di scritte o simboli, in prossimità dei luoghi dove veniva celebrata la ricorrenza del 25 aprile". Gli agenti di polizia si sarebbero limitati a verificare il contenuto dello striscione e a chiedere le generalità a Lorenza Roiati. Da ieri pomeriggio una valanga di attestati di solidarietà e vicinanza ha raggiunto Lorenza e tutta la squadra di Assalto ai Forni.

Fratoianni: "Da noi interrogazione parlamentare, sindaco chieda scusa"

"In attesa di sapere in Parlamento, dopo le nostre interrogazioni al governo, quali provvedimenti siano stati presi nei confronti di chi ha deciso che fossero passibili di controlli e verifiche coloro che nel giorno della Liberazione, Festa Nazionale della Repubblica Italiana, rendono omaggio con striscioni e cartelli all'antifascismo, le immagini parlano chiaro", così in una nota il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. L'esponente di Alleanza Verde Sinistra si chiede se non è il caso che "il sindaco di Ascoli e i vertici delle forze dell'ordine", andassero "direttamente al forno e chiedere scusa, chiudendo così una vicenda dai tratti inquietanti".

Matteo Ricci e Lorenza Roiati
Matteo Ricci e Lorenza Roiati

Matteo Ricci: "Direttiva vergognosa, vicino a Lorenza"

Nel pomeriggio a trovare Lorenza si è recato anche Matteo Ricci, eurodeputato del Partito Democratico e candidato alla presidenza della regione Marche. "Quella identificazione vergognosa fatta nei suoi confronti non è avvenuta a caso, è il frutto di un clima e di una direttiva provocatoria che è stata fatta in vista del 25 aprile. – ha dichiatato – Chiedere di festeggiare il 25 aprile con sobrietà significa non aver mai partecipato ad un 25 aprile. Non aver mai celebrato l'onore alle nostre vittime: partigiani, alleati, famiglie, civili e militari morti durante la seconda guerra mondiale". "La nostra vicinanza a Lorenza non è solo alla sua testimonianza e al suo coraggio, necessario anche per aprire un'attività al giorno d'oggi, ma è anche per aver dedicato questo pane alla resistenza perché è la dimostrazione che sui valori della resistenza noi dobbiamo continuare a combattere, in quanto non sono affermati per sempre e proprio in questo momento storico, nel quale viene messo in discussione la democrazia, noi dobbiamo rilanciare quei valori per il futuro", ha concluso Ricci.

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