Test rapidi si potranno fare anche da medici di base e pediatri: ok da Conferenza Stato-Regioni
Più tracciamento e più tamponi, per provare a frenare l'avanzata dei contagi da Covid-19. I test antigenici rapidi saranno effettuati anche dai medici di base. "Con la ratifica in sede di Conferenza Stato-Regioni di oggi, ora possiamo dare il via alla fase operativa dell'Accordo per l'esecuzione dei test rapidi di accertamento del Covid da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri", ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Si tratta di un passaggio fondamentale, prosegue Bonaccini, "per far partire il rafforzamento e il potenziamento delle attività di prevenzione e controllo del contagio in modo più capillare sul territorio". Il presidente ha voluto rinnovare "il ringraziamento ai sindacati e a tutti coloro che hanno permesso di arrivare a questi Accordi Collettivi Nazionali per contrastare la diffusione del Covid-19 e consentire l'effettuazione dei test antigenici rapidi ai MMG e PLS" e ha assicurato che si sta già procedendo con la verifica dei quantitativi e delle modalità di distribuzione dei test: "Infatti in collaborazione con il Ministero della Salute e l'Agenas sono già stati avviati in contemporanea i Tavoli tecnici che si occuperanno della quantificazione dei fabbisogni e della distribuzione dei test antigenici".
La notizia è stata confermata anche dal commissario per l'emergenza Covid 19 Domenico Arcuri, ospite a Sky Tg24: "Le persone che ricevono la notizia di essere un cosiddetto contatto stretto in prossimità di un contagiato debbono avere la possibilità – ha detto Arcuri – di rivolgersi al loro medico e il medico deve avere la possibilità di far loro un test rapido. Dalla prossima settimana ciò accadrà: abbiamo comprato 10 milioni di test molecolari antigenici che li distribuiremo alla medicina del territorio. I medici di base dovranno essere nelle condizioni di fare i tamponi come prima non accadeva".
"Ai medici rivolgo anche l'appello affinché possano curare il più possibile i loro pazienti a casa. Se riusciamo ad evitare che per andare in isolamento domiciliare il potenziale contagiato debba andare in ospedale ma si curi a casa in numero sempre maggiore riusciamo a dare un importante contributo all'alleggerimento della pressione sugli ospedali".
Cosa sono i test rapidi antigenici
I test antigenici rapidi sono stati utilizzati inizialmente negli aeroporti, e poi anche nelle scuole. In alcune città, come Palermo, sono stati allestiti appositi drive-in. Nel capoluogo siciliano lo screening di massa per tracciare i positivi al Covid-19, è partito questa mattina alla Fiera del Mediterraneo. "Non c'è alternativa – spiega il sindaco Leoluca Orlando – perché il banco dei controlli dei contagi è saltato, le Asp non sono in condizioni di fare verifiche puntali secondo le indicazioni, la gente lamenta ritardi e protesta. Quindi abbiamo deciso di procedere a uno screening di massa. La conseguenza sarà che nei prossimi giorni sulla stampa aumenterà il numero dei contagiati a Palermo, ma diminuirà la pressione sugli ospedali".
I test si effettuano con una sorta di cotton fioc per il prelievo, come quello utilizzato per il tampone. Ma la differenza sta nel metodo di accertamento della presenza del virus e soprattutto nei tempi: con questi test la risposta arriva in 20-30 minuti, con un normale tampone sono necessarie dalle 24 alle 48 ore. Dopo alcuni minuti arriva quindi l'esito, e in casi di positività si procede al tampone molecolare per confermare il contagio. Aumentando il numero dei controlli, e con risultati più rapidi, si cercherà di rallentare l'andamento dei contagi.