Test d’ingresso a Medicina finisce in Parlamento: errori nei quesiti, le domande verranno annullate
Tre o quattro domande ritenute sbagliate. Il rischio, per tantissimi ragazzi, di non riuscire a entrare nelle facoltà di Medicina e Odontoiatria a causa di un test ritenuto errato. Da qui nasce l’interrogazione parlamentare presentata da Manuel Tuzi, deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, che chiede alla ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, di verificare al più presto se ci siano stati o meno questi errori e se ci sia il rischio che vengano inficiate le prove sostenute da 76mila persone, per un totale di 14mila posti in Medicina e chirurgia e 1.200 in Odontoiatria in tutta Italia. Le domande contestate sono tre: una di chimica inserita tra quelle di cultura generale e la cui risposta è ritenuta non corretta; una di biologia in cui la soluzione è ritenuta ambigua; un quesito di logica che in molti pensano sia non congruente alle regole del testo che lo presenta. A queste si aggiungerebbe una domanda di matematica su cui sono stati espressi dubbi.
La protesta degli studenti è scattata subito, già sui social. Poi sono arrivati i pareri legali e il ricorso al Tar del Lazio annunciato dal Codacons. Il ministero sta ora valutando le segnalazioni, che anche i candidati possono inviare attraverso un apposito form disponibile sul sito del ministero. Chi ha partecipato alla prova potrà vedere nella propria area riservata solamente il suo punteggio a partire dal 17 settembre. Poi, dal 24 settembre, si potrà accedere all’elaborato e la graduatoria nazionale verrà invece pubblicata il 28 settembre. Tuzi, intanto, ha depositato l’interrogazione alla ministra Messa con l’obiettivo di far luce sui quesiti dubbi dei test di ingresso, sperando di avere una soluzione del problema nel più breve tempo possibile.
L'interrogazione di Tuzi (M5s) su errori in test Medicina
Il deputato del Movimento 5 Stelle sottolinea che la presenza di domande e risposte ambigue “sarebbe un grave problema per gli studenti, che vedrebbero alterato il punteggio finale. La presenza di domande errate influirebbe sulla graduatoria e sulla possibilità o meno di accedere al corso di laurea”. Nell’interrogazione si chiede alla ministra “se il problema è stato effettivamente riscontrato, così come riportano diverse fonti, e come, eventualmente, voglia risolvere la situazione ed evitare in futuro il ripetersi di simili situazioni in grado di creare contestazioni e incertezze”. Da quanto avvenuto Tuzi prende spunto anche per ricordare che il M5s punta a una riforma dell’accesso universitario proprio con l’obiettivo di porre “fine a questi e altri problemi legati ai test per accedere ai corsi di laurea, che ad oggi continuano a essere periodicamente oggetto di molteplici ricorsi”. E una proposta in tal senso è già stata presentata, tanto che il M5s chiede a tutte le forze politiche di sostenerla.
Messa annuncia: annulleremo domande sbagliate
A rassicurare gli studenti che hanno effettuato il test sono arrivate le parole della ministra dell’Università, Maria Cristina Messa: “Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori, annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica”. Su Radio Capital la ministra assicura che si occuperà personalmente di risolvere la questione. E guarda anche avanti, puntando a evitare che si ripetano situazioni del genere: “Poi vorrei incontrarmi con le commissioni che preparano i test per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno”.