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Test di Medicina, stop al numero chiuso: ok del Parlamento siciliano a legge voto

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato, con 38 voti favorevoli, la legge voto per abolizione del numero chiuso o programmato per l’accesso ai corsi di laurea in medicina. Il testo sarà trasmesso al Parlamento nazionale.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Assemblea regionale siciliana ha appena dato il via libera, con 38 voti a favore, alla legge voto che punta ad abolire il numero chiuso nelle facoltà di Medicina. Il testo sarà ora trasmesso al Parlamento nazionale. "Un primo importante passo che dona speranza a migliaia i giovani e soprattutto può consentire al sistema sanitario di uscire dalla grave carenza di personale", ha commentato Michele Catanzaro, capogruppo del Pd a Sala d'Ercole, dopo il voto unanime del Parlamento siciliano alla legge presentata dal collega di partito Calogero Leanza.

Secondo Catanzaro "è innegabile che la Sicilia stia affrontando una grave crisi in ambito sanitario e assistenziale: la carenza di medici è ormai cronica – aggiunge -. Il metodo attuale d'accesso alle professioni mediche non tiene conto né delle esigenze reali del nostro sistema sanitario né prevede un sistema di selezione legittimo e meritocratico".

"È giunto il momento di rivedere profondamente il sistema d'accesso alla formazione medica abolendo il numero chiuso e contestualmente destinare maggiori risorse per la formazione dei futuri medici, per il potenziamento dell'assistenza sanitaria territoriale e della rete di emergenza urgenza. Ci auguriamo che il Parlamento nazionale accolga l'ottima iniziativa della Sicilia – conclude Catanzaro – e che intervenga con urgenza sull'argomento".

Lo scorso 20 settembre è partita una petizione degli studenti su Change.org, rivolta alla ministra dell'Università Berini, per chiedere l'abolizione del numero chiuso, alla luce soprattutto di quanto accaduto nell'ultima sessione di Tolc. Nel giro di due settimane la petizione ha raggiunto oltre 46mila firme.

E sulla stessa piattaforma è stata lanciata il 28 settembre la contro-petizione del ‘Comitato numero giusto'per difendere i test d’ingresso alla facoltà, che invece ha raggiunto appena 3100 sottoscrizioni. La raccolta firme per ottenere l'eliminazione del numero chiuso però non è stata accolta positivamente dal presidente Fnomceo, Filippo Anelli: "È un’iniziativa che non ci convince nel metodo né, tantomeno, nel merito. Nel metodo perché non è certo attraverso una petizione online che si può decidere una riforma cruciale e con ricadute sull’intera società come è quella della formazione dei medici. Nel merito, far saltare, tout court e senza correttivi, il numero programmato significherebbe, come più volte rimarcato, consentire a tutti di poter accedere a Medicina, senza salvaguardare la qualità della formazione, che oggi il mondo ci invidia".

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