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Terza dose, vaccino ai bambini e green pass: il piano del governo per avere un Natale sicuro

Il governo pensa a come affrontare il prossimo Natale senza rinunciare, come lo scorso anno, a festeggiarlo come una volta. Da un lato si va verso l’apertura alla somministrazione della terza dose di vaccino per personale scolastico e over 50, mentre per tutta la popolazione potrebbe scattare da febbraio in poi. Si aspetta anche il via libera dell’Ema per il vaccino Pfizer ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, atteso per inizio dicembre. Entro Natale il governo punta a vaccinarne la metà.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo ha un obiettivo chiaro in testa: rendere il prossimo Natale più sicuro possibile. Chiunque ha ancora negli occhi le feste blindate dello scorso anno, e proprio per questo l'esecutivo e gli esperti vogliono creare le condizioni per stare tutti più tranquilli. Se non sarà un Natale come quello passato – il primo con il Covid – è grazie ai vaccini, ricordano gli scienziati. E proprio sui vaccini bisogna insistere ancora, anche perché è l'unica arma per contrastare il virus al momento, dice in ogni occasione il ministro Speranza. La roadmap dei prossimi mesi è abbastanza definita, ma tutto dipenderà comunque dalla risposta dei cittadini che saranno chiamati a vaccinarsi, da eventuali ulteriori allargamenti delle attività per cui è necessario il green pass e anche dalle approvazioni che possono arrivare dalle autorità regolatorie. Una su tutte: il vaccino contro il Covid ai bambini, come già successo negli Stati Uniti.

Il governo vuole estendere a tutti la terza dose e vaccinare i bambini

Per fermare il Covid è necessario continuare a vaccinare la popolazione. Da un lato la campagna guidata dal generale Figliuolo sta rallentando progressivamente, come evidenziato dal fatto che non si riesce a superare lo scoglio dei 2,7 milioni di over 50 che ancora non hanno ricevuto la prima dose. Dall'altro la terza dose può essere estesa a fasce più ampie di popolazione. L'obiettivo del governo è allargare entro Natale la platea di chi riceve la cosiddetta "dose booster" almeno agli ultracinquantenni (oggi è prevista dai sessanta in su), ma anche al personale sanitario. In questo modo si andrebbe a vaccinare con la terza dose nell'ordine prioritario seguito all'inizio, anche perché chi prima ha ricevuto il vaccino prima perde gli anticorpi. In tutto ciò c'è grande attesa per il via libera di Ema al vaccino contro il Covid ai bambini: la somministrazione di Pfizer è stata già autorizzata negli Stati Uniti per la fascia 5-11 e presto potrebbe arrivare l'ok anche in Europa. Per questo il governo conta di vaccinare, almeno con una dose, la metà dei bambini in quella fascia d'età. Sono poco più di un milione e mezzo, farlo entro Natale è possibile.

Perché si va verso la proroga dello stato d'emergenza e del green pass

Allo stesso tempo si andrà verso la proroga dello stato d'emergenza, che il governo dovrebbe prorogare con un decreto legge fino a marzo 2022. Si tratta ancora di indiscrezioni, anche perché tutti gli esponenti dell'esecutivo – memori della lunga polemica di giugno sul tema – rimandano la decisione a fine anno. La scadenza per ora è fissata al 31 dicembre, ma la proroga è altamente probabile. In primis per continuare a tenere in piedi il Comitato tecnico scientifico e la struttura commissariale del generale Figliuolo, che alla fine dello stato d'emergenza decadranno. Anche perché in mano al commissario straordinario c'è la campagna di vaccinazione con la terza dose, che entro febbraio dovrebbe essere estesa a tutta la popolazione. Discorso diverso, invece, per l'obbligo di green pass. Al momento è in vigore fino a fine anno, ma sarà rinnovato probabilmente fino all'inizio della prossima estate. Il governo è stato chiaro su questo: il green pass è la chiave, insieme ai vaccini, per uscire dalla pandemia.

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