Terza dose di vaccino: quando e come fare per averla, per classi di età
Il governo vuole accelerare sulla terza dose di vaccino anti-Covid ed estenderla ad altre categorie rispetto a quelle previste attualmente e cioè soggetti fragili, over 60 e personale sanitario. L'idea è quella di raggiungere altre fasce d'età: il richiamo potrebbe presto includere anche i cinquantenni. Si punta insomma ad arrivare il prima possibile al target del 90% di immunizzati, se consideriamo i cittadini in età da vaccino.
Proprio in quest'ottica verranno presto inclusi anche i bambini nella fascia 5-11 anni, non appena l'Ema ne autorizzerà la vaccinazione, probabilmente già nella prima metà dicembre. E contemporaneamente non ci sarà nessun passo indietro sul green pass, come ha detto questa mattina il ministro della Salute Speranza in conferenza stampa. Il ministro ha spiegato che le norme sulla certificazione verde non subiranno alcun allentamento, e il pass continuerà a essere in vigore nei prossimi mesi, perché è una parte determinante della strategia di contrasto del virus. Ma nonostante la campagna vaccinale stia proseguendo – al momento come ha detto il commissario Figliuolo siamo all'83,3% di vaccinati completi, pari a 45 milioni di cittadini, e all'83,5% con almeno una dose, a cui va sommato l'1,2% di italiani guariti dal virus – vista la risalita dei contagi, è fondamentale somministrare la terza dose al maggior numero possibile di cittadini, per evitare che si intasino di nuovo i reparti e le terapie intensive.
Quando si deve fare la terza dose
Il governo ha già raccomandato la terza dose alle persone sopra i 60 anni, che hanno già ricevuto le prime due inoculazioni da almeno 6 mesi. Ha anche predisposto il richiamo per i soggetti vulnerabili, per gli ospiti e per il personale delle Rsa, per il personale sanitario e per chi si è sottoposto al vaccino monodose Johnson & Johnson. Restano escluse per il momento le forze armate e il personale scolastico, che potrebbero essere le nuove categorie da valutare per il richiamo. L'allargamento della platea a cui è suggerita la dose booster è previsto tra dicembre e febbraio.
Nella circolare che il commissario all'emergenza Figliuolo ha girato alle Regioni viene precisato anche il timing: come si diceva la dose aggiuntiva va inoculata dopo 6 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale.
Con quale vaccino va fatta la terza dose
La terza dose è prevista con sieri anti Covid a Rna messaggero, anche per coloro che aveva completato il ciclo vaccinale con AstraZeneca o con il monodose J&J. In particolare si utilizza Pfizer con un dosaggio normale o Moderna, con un dosaggio dimezzato (50 microgrammi in 0,25 litri invece che 100), come indicato da Ema e dalla Food and drug administration. Chi si è vaccinato durante il primo ciclo con un vaccino non Ema, come Sputnik, può fare il richiamo con un vaccino a RNA messaggero. In una circolare del 3 novembre il ministero della Salute ha chiarito le modalità: la terza dose può essere somministrata già a 28 giorni dalla seconda. Nel caso in cui però fossero trascorsi già 6 mesi allora bisogna ripartire con un nuovo ciclo vaccinale per intero, con le due dosi Pfizer o Moderna.
Cosa bisogna fare per avere la terza dose
Il commissario all'emergenza Figliuolo ha già detto che se un cittadino rientra in una delle categorie sopra menzionate, per le quali il via libera alla dose booster da parte del ministero è già arrivato, può prenotare un appuntamento per la vaccinazione aggiuntiva in uno dei centri vaccinali, tramite i portali online delle Regioni o via telefono. Ma la struttura commissariale ha anche suggerito alle Regioni la via della chiamata diretta: il cittadino potrebbe essere contattato dal sistema sanitario per la prenotazione.