Terza dose di vaccino per over 80, Rsa e sanitari: il nuovo calendario delle somministrazioni
La somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid prosegue, e il calendario si arricchisce di nuove tappe. Con la circolare del ministero della Salute arrivata ieri sera si è stabilito l'ordine e la priorità con cui verrà inoculata la nuova dose di vaccino alle categorie individuate come a rischio. Da un paio di settimane, a seconda delle Regioni, è già cominciata la somministrazione ai soggetti immunodepressi, fragili e trapiantati. Per loro, però, si tratta di una vera e propria terza dose – aveva spiegato lo stesso ministero – perché fa parte dello stesso ciclo vaccinale della prima e della seconda e può essere somministrata a 28 giorni dall'ultima. Per le altre categorie, invece, si parla di dose booster, per far risalire il livello di copertura anticorpale.
Terza dose per over 80 e ospiti e personale delle Rsa
Dopo il via libera del Cts è arrivato anche quello del ministero: si comincia con la somministrazione di una nuova dose di vaccino contro il Covid per gli ultraottantenni e per il personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani. Trattandosi di una dose booster, va somministrata ad almeno sei mesi dall'ultima. In ogni caso verranno utilizzati i vaccini a mRna, a prescindere da quello ricevuto in precedenza. AstraZeneca e Johnson&Johnson sono ormai ridotti a percentuali residuali rispetto ai vaccini a Rna messaggero. Per gli anziani e le Rsa la somministrazione della nuova dose comincerà subito.
Via libera alla terza dose per il personale sanitario a rischio
In un momento successivo, che però non viene specificato, "una dose booster potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali", si legge nella circolare. Insomma, a un certo punto si arriverà anche al personale sanitario. Ma, nonostante le proteste dei medici, non tutto: "A partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione". Si tratta del personale sanitario a rischio. Medici, infermieri, oss e chi esercita tutte le altre professioni, ma con un fattore di pericolo: può essere l'età, lo stato di salute o il reparto in cui lavora.