Terza dose di vaccino Covid per tutti, il possibile calendario per fasce d’età
Ormai è una questione di tempo, ma sembra sempre più evidente che la terza dose di vaccino contro il Covid sia destinata a tutta la popolazione. La somministrazione prosegue a livello nazionale nei confronti di over 60, fragili e personale sanitario, ma presto potrebbe essere estesa ulteriormente la platea. In attesa del parere dell'Agenzia del farmaco, che deve dare – in ogni caso – un nuovo via libera per chi ha meno di sessant'anni, si parla di allargare il campo anche ai cinquantenni e al personale scolastico, che era stato inserito tra le categorie prioritarie della prima fase della campagna di vaccinazione. Per ora certezze non ce ne sono, ma la direzione in cui si sta andando è quella di somministrare la terza dose circa sei mesi dopo il secondo richiamo. A partire da questa informazione si può cercare di costruire un calendario ipotetico.
Quando scatterà la terza dose per tutta la popolazione
Nei prossimi mesi tutta la popolazione potrebbe essere richiamata agli hub vaccinali per ricevere la terza dose. Il criterio dovrebbe essere, ancora una volta, per fasce d'età. Anche perché il senso della dose booster è far aumentare di nuovo gli anticorpi contro il virus, in calo con il passare del tempo. Perciò, se e quando arriverà l'ok dell'Aifa per tutti, si dovrebbe ripartire da chi il vaccino contro il Covid l'ha ricevuto prima. Il sottosegretario alla Salute Costa prevede che il turno di cinquantenni e docenti possa arrivare già entro il 2021. Poi, nei primi mesi dell'anno prossimo, si potrebbe completare il nuovo giro di somministrazioni per tutti.
Perché la terza dose è collegata allo stato d'emergenza
Con la fine dell'anno arriva un altro snodo fondamentale: la fine dello stato d'emergenza, che però il governo sta pensando seriamente di prorogare. Uno dei motivi per cui si vocifera di un allungamento almeno fino a primavera è proprio la somministrazione della terza dose. La campagna di vaccinazione è stata gestita dalla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo fin dall'inizio, ma con la scadenza dello stato d'emergenza andrebbe sciolta, insieme alle altre strutture straordinarie create in questo periodo, una su tutte il Comitato tecnico scientifico. Vorrebbe dire niente più hub vaccinali, con le somministrazioni che diventerebbero responsabilità di Regioni e medici di base.