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Terza dose di vaccino contro il Covid, il calendario delle somministrazioni: chi deve farlo e quando

Continua il calendario di somministrazione della terza dose ad alcune specifiche categorie: con il via libera del Comitato tecnico scientifico si riparte da over 80, ospiti delle Rsa e personale sanitario a rischio. Per fragili, trapiantati e immunodepressi le somministrazioni sono già iniziate. Per tutta la popolazione, invece, bisognerà aspettare di capire come evolverà la pandemia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La campagna per la terza dose di vaccino contro il Covid è ufficialmente partita. Da diversi giorni, ormai, sono cominciate le somministrazioni in tutto il Paese. Certo, con ritmi diversi tra le Regioni, che ancora sono alle prese con le prime dosi per le persone che si stanno vaccinando ora sull'onda dell'estensione del green pass, ma per alcune categorie si è già arrivati alla terza somministrazione. Per alcuni è una dose aggiuntiva, per altri una dose booster. Il calendario non è ancora chiarissimo, al momento si sta procedendo con l'inoculazione di un'ulteriore dose di vaccino contro il Covid a trapiantati, fragili e immunodepressi. Per loro, infatti, viene considerata una vera e propria terza dose, che può essere fatta a distanza di 28 giorni dalla seconda e che serve a dare una protezione aggiuntiva perché la risposta anticorpale è statisticamente bassa.

Ieri sera il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla somministrazione della terza dose per over 80, residenti delle Rsa e personale sanitario. A confermarlo è stato, in mattinata, il portavoce del Cts Silvio Brusaferro: "Non sono previsti rinvii per gli operatori sanitari – ha detto – Nel costante perseguimento di un’ottica di massima precauzione, la somministrazione di
un’ulteriore dose di vaccino viene indicata progressivamente per gli ultraottantenni, i residenti nelle Rsa, persone ultrafragili e operatori sanitari a partire da quelli più a rischio". Per quanto riguarda medici, infermieri e in generale il personale che lavora nella sanità, infatti, si partirà dai più esposti, da chi lavora in reparti Covid a chi è più a rischio per le condizioni di salute personali.

La domanda che da tempo ci si fa è quando e se la terza dose verrà somministrata a tutti. Se ne sta discutendo ormai da tempo, ma si aspettano di avere più evidenze sul reale calo della protezione che dà la doppia dose di vaccino. Perciò si sta ripartendo dalle categorie più a rischio, ma anche da quelle che hanno cominciato prima il ciclo di vaccinazione. "Dipenderà dall'andamento della curva epidemica nel Paese, dalla circolazione globale del virus e dalla durata dell'immunità sia naturale sia artificialmente acquisita con la vaccinazione nei vari strati di popolazione", ha spiegato Giorgio Palù, presidente dell'Aifa e membro del Cts in un'intervista al Corriere. "Gli studi sul campo stanno dimostrando che, dopo circa sei mesi, si assiste a un certo calo della risposta anticorpale e alla possibilità di infettarsi – ha sottolineato – Ricordo però che gli attuali vaccini, allestiti contro un virus in circolazione ormai da due anni, sono ancora efficacissimi nel proteggerci dal Covid grave e dall'evento letale".

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