Terza dose di vaccino contro il Covid al via da oggi: il calendario delle somministrazioni
Dopo settimane (o forse mesi) di discussioni sulla terza dose di vaccino contro il Covid – sia sull'efficacia dal punto di vista sanitario che sull'utilità in un mondo in cui in molti non hanno ricevuto neanche la prima – la somministrazione comincia: da oggi, 20 settembre, come previsto dalla circolare del ministero della Salute arrivata dopo aver chiesto il parere all'Associazione italiana del farmaco, verranno inoculate le terze dosi ai cittadini con particolari caratteristiche. Si comincia a partire dai più fragili e dai più anziani, e più in generale dalle categorie a rischio. Anche perché, per ora, il via libera dell'Aifa è arrivato limitatamente a quelle categorie e ha definito delle procedure specifiche in termini di tempo. "Da oggi in tutta Italia si inizia a somministrare la dose aggiuntiva alle persone più fragili – ha commentato il ministro Speranza – È un passo avanti importante per dare protezione a chi ha un sistema immunitario più debole. Ancora una volta grazie a tutto il personale sanitario".
Il calendario della terza dose: a chi tocca e da quando
Ufficialmente la somministrazione della terza dose di vaccino comincia oggi, anche se in realtà per alcuni pazienti nel Lazio è arrivata già la scorsa settimana. Per quanto il calendario sia diverso Regione per Regione, la linea da seguire è la stessa per tutti ed è quella dettata dalle agenzie regolatrici: da oggi si parte con immunodepressi, trapiantati, malati oncologici e dializzati; poi sarà la volta degli over 80 e degli ospiti delle residenze per anziani, le cosiddette Rsa; infine toccherà – anche se in un secondo momento ancora non definito – al personale sanitario per il quale, però, bisognerà considerare il rischio a livello personale (ad esempio se lavora in un reparto a contatto con pazienti Covid). Si tratta di quasi due milioni e mezzo di persone.
Perché somministrare la terza dose di vaccino contro il Covid
Per ora l'Aifa ha approvato la terza dose seguendo due strade: quella della dose addizionale e quella della dose cosiddetta booster. Si parla dello stesso vaccino ovviamente – sempre Pfizer o Moderna, con quelli a vettore adenovirale esclusi – ma la differenza sta nel motivo per cui viene somministrata: per dose addizionale "si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria" e viene somministrata ai fragili – dai trapiantati agli immunodepressi – ad almeno 28 giorni dalla seconda dose; la dose booster, invece, "si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale", ovvero la terza dose per chi è a rischio, dagli over 80 al personale sanitario, che viene somministrata ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda.