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Terza dose di vaccino a over 80, anziani nelle Rsa e sanitari, arriva il via libera del Cts

Via libera da parte del Comitato tecnico scientifico, riunitosi oggi pomeriggio, alla terza dose di vaccino anti Covid  per gli over 80 e gli anziani ospiti delle Residenze sanitarie assistite, le Rsa. Ok anche per sanitari e ultrafragili. Queste categorie si aggiungono a chi già può richiedere la terza dose di vaccino, cioè circa tre milioni tra immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici particolari.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla terza dose di vaccino anti Covid  per gli over 80 e gli anziani ospiti delle Residenze sanitarie assistite, le Rsa. Ok anche per sanitari e ultrafragili. Secondo quanto si apprende sarebbe questo il parere degli esperti al governo, ora che la campagna di somministrazioni aggiuntive è partita in quasi tutto il territorio nazionale. Secondo l'ultimo report del governo sarebbero circa 4 milioni e mezzo gli ultra ottantenni in Italia e di questi 4.223.086 sono già totalmente vaccinati, per cui pronti a ricevere la terza dose. Gli over 80 non vaccinati sono invece quasi 250 mila.

Gli over 80 e i residenti nelle Rsa si aggiungeranno quindi a breve a chi già può richiedere la terza dose di vaccino, cioè circa tre milioni tra immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici particolari. A quanto riferiscono varie agenzie di stampa, però, gli esperti avrebbero espresso parere favorevole perché la terza dose riguardi da subito anche gli operatori sanitari più a rischio e gli ultra fragili.

Il Cts si è riunito questo pomeriggio e, sempre a quanto si apprende ha tenuto conto dell'orientamento dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ripreso anche dal commissario straordinario per l'emergenza, il generale Francesco Figliuolo. Sulla terza dose, intanto, continua il dibattito tra gli esperti. Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, presto questa verrà somministrata a tutta la popolazione. "Quello che è certo è che la terza dose abbiamo cominciato a farla ai soggetti vulnerabili, perché si è visto che hanno una difesa immunitaria più debole. Poi tuteliamo anche i soggetti fragili per età, a maggior ragione se si trovano nelle residenze assistenziali. Infine, va protetto il personale sanitario. Per quanto riguarda invece la popolazione generale, bisogna ancora aspettare. È presumibile però che a partire dal prossimo anno una dose di richiamo debba essere fatta da tutti, con una certa periodicità", ha detto alcuni giorni fa.

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