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Terremoto, Renzi: “Ricostruiremo a regola d’arte, senza sprechi e ladri”

“Non va sprecato nemmeno un centesimo”, ha spiegato il premier che ha nuovamente richiamato al superamento di polemiche politiche: “Ricostruiremo tutto, ricostruiremo tutti insieme. Ci sono dei momenti in cui le divisioni politiche contano zero e si lavora tutti nella stessa direzione”.
A cura di C. T.
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"Questi borghi sono l'identità italiana: dovremo ricostruirli tutti, presto e bene". L'ha ribadito nella sua enews settimanale il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha espresso "enorme sollievo" per l'assenza di vittime della forte scossa di terremoto di ieri matina al Centro Italia, ma ha ricordato che "i danni al patrimonio abitativo, economico, culturale e religioso sono impressionanti". La priorità, comunque, per il premier è "restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un'impresa difficilissima. Del resto chiunque abbia anche solo sentito la scossa di domenica mattina a distanza di centinaia di chilometri dall'epicentro potrà comprendere il dolore di chi vive in quelle zone. Chi ha vissuto un grande spavento da lontano, può solo immaginare il terrore che ha attraversato persone che da due mesi con le scosse ci convivono quotidianamente". Renzi ha quindi stilato una lista di cose da fare.

Innanzitutto, "mettere in sicurezza", un tema di cui si parlerà anche nel Consiglio dei ministri straordinario convocato per oggi pomeriggio alle 17 con i presidenti delle quattro regioni colpite dal sisma, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile. "Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l'emergenza", ha precisato il presidente del Consiglio.

In secondo luogo, bisogna procedere alla ricostruzione "a regola d'arte", con il "controllo dell'opinione pubblica e di tutti i cittadini. Non va sprecato nemmeno un centesimo e dobbiamo dimostrare chi siamo: persone che – a differenza di alcune vicende del passato – sanno fare opere pubbliche senza sprechi e senza ladri", ha spiegato il premier. Infine, il Piano Casa Italia, un piano "strategico per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non solo l'emergenza, non solo la ricostruzione: ma – finalmente – la prevenzione. Il lavoro è già partito ma richiederà anni, ‘un paio di generazioni' come ci ha spiegato Renzo Piano illustrandone i concetti". Renzi ha ringraziato "tutti coloro che ormai da settimane sono in prima linea sul fronte dell'emergenza", precisando che la "reazione organizzativa è stata notevole, anche stavolta". Il presidente del Consiglio, infine, ha nuovamente richiamato al superamento di polemiche politiche: "Ricostruiremo tutto, ricostruiremo tutti insieme. Ci sono dei momenti in cui le divisioni politiche contano zero e si lavora tutti nella stessa direzione".

Poteri estesi per la protezione civile e più risorse umane sul territorio

Nella conferenza stampa tenuta in serata, il Presidente del Consiglio ha elencato quali saranno i primi interventi che verranno messi in campo per risolvere il prima possibile l'iniziale fase di emergenza: nell'arco di 72 ore circa verrà approvato il decreto d'urgenza che metterà a disposizione ulteriori risorse, in termini di personale, per affrontare l'emergenza. Inoltre, saranno estesi i poteri del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e, ha sottolineato il presidente del Consiglio "le risorse necessarie sono già stanziate in legge di Stabilità perché c'è un ampio margine. Se ci sarà bisogno di altre, le metteremo. Non abbiamo chiaro qual è il computo dei danni né il numero degli sfollati: è successo 32 ore fa". Per quanto riguarda invece il braccio di ferro con l'Europa, Matteo Renzi ha dichiarato: "Noi stiamo rispettando le regole europee che prevedono le clausole eccezionali. Il punto è: immigrazione e terremoto sono eventi eccezionali. Io considero eccezionale anche ciò che serve per mettere a posto l'edilizia scolastica anche nei territori non colpiti. Abbiamo avuto tre terremoti in 7 anni, a fronte di questo anche un bambino si rende conto che in Italia c'è un problema sismico", ha sottolineato Renzi.

Nessuna apertura per un eventuale rinvio del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Nel corso dei pomeriggio alcuni esponenti parlamentari avevano avanzato la proposta, vista la situazione di estremo disagio vissuta dagli abitanti di alcune zone d'Italia, ma sul punto Matteo Renzi ha risposto molto chiaramente: "Il rinvio della data del referendum è una cosa che per quello che mi riguarda non esiste. Il referendum si tiene il 4 dicembre come abbiamo fissato, nessuno ci ha chiesto peraltro di fare il contrario. E' una boutade giornalistica".

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