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Terremoto, indagato per peculato il sindaco di Visso e senatore della Lega Giuliano Pazzaglini

Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso e senatore della Lega, è indagato per peculato in merito a un’inchiesta riguardante una raccolta di denaro avviata a favore dei commercianti del suo comune, colpito dal terremoto del Centro Italia. La procura ha anche disposto il sequestro di 10.300 euro dal conto corrente di Pazzaglini.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il sindaco di Visso e senatore della Lega, Giuliano Pazzaglini, è indagato per peculato dalla procura della Repubblica di Macerata. L’inchiesta per cui è indagato riguarda una raccolta di denaro avviata a favore dei commercianti del suo comune, tra i più colpiti dal terremoto del Centro Italia. In particolare si tratterebbe di una raccolta di denaro consegnata il 14 maggio 2017 da un gruppo di motociclisti, i New Riders. Per un totale di 11.800 euro, di cui una parte – pari a 1.500 euro – sono stati usati per pagare le spese. La procura di Macerata ha affidato le indagini alla Guardia di finanza dopo aver ricevuto un esposto. Ha poi chiesto e ottenuto dal gip il sequestro di 10.300 euro dal conto corrente di Pazzaglini, cioè la somma che era stata consegnata al sindaco e a lui rimasta. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, a Pazzaglini viene contestato il reato di peculato.

È sempre il Fatto a riportare la linea difensiva di Pazzaglini: “Non ho percepito la somma in qualità di sindaco, di pubblico ufficiale, bensì come privato cittadini, come custode della somma e l’ho utilizzata alla bisogna per lavori in economia alle casette nell’area Laghetto di Visso”. Per quanto riguarda la rendicontazione, invece, sarebbe “in un file che al momento non trovo”.

Il sindaco di Visso ha poi commentato su Facebook la vicenda, con un post in cui prova a spiegare la sua posizione: “Come molti sanno già sono stato denunciato. Per un anno su Facebook si sono susseguiti post sul fatto (sempre dagli stessi), ora è arrivato anche il primo atto d'accusa. Secondo il pm di Macerata avendo ricevuto una donazione come sindaco avrei dovuto versarla nelle casse del comune e rendicontarla secondo le modalità pubbliche”.

Secondo il sindaco, per questo motivo “si è considerata irrilevante la contabilità che ho redatto, e che avrei depositato se avessi ricevuto un avviso di garanzia per le indagini in corso anziché averne notizia da Facebook. Secondo i miei legali (Avv. Villa di Fermo e Avv. Giulianelli di Macerata) avendo comunque io speso la donazione a favore dei destinatari, secondo le indicazioni avute dai donanti, il reato è escluso e confido di dimostrarlo nelle sedi opportune”, si difende ancora. Concludendo: “Visto che non ho mai nascosto nulla della mia attività di sindaco ho scelto di essere trasparente anche in questa vicenda per cui non interverrò ulteriormente se non dopo il giudizio di merito”.

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