Terremoto, ex sindaco di Visso e senatore leghista Pazzaglini indagato per abuso d’ufficio
Continuano i guai giudiziari per l’ex sindaco di Visso e senatore della Lega, Giuliano Pazzaglini. Dopo l’indagine a suo carico aperta negli scorsi mesi in relazione alle somme donate per il terremoto del Centro Italia, ora Pazzaglini si vede costretto a rispondere a nuove accuse. Non solo un episodio di peculato, ma anche cinque di abuso d’ufficio, che vengono contestati all’ex primo cittadino dalla procura di Macerata. Le somme di cui si parla e che hanno portato all’apertura dell’indagine riguardano il sisma che ha colpito anche alcune cittadine delle Marche negli scorsi anni: sarebbero transitate da società private e non dalle casse dell’amministrazione comunale.
Le accuse vengono riportate nell’avviso di chiusura indagini ricevuto dal senatore, che continua a sostenere di non aver operato irregolarmente. Secondo l’accusa, per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, il sindaco avrebbe convinto le persone che effettuavano le donazioni a non versare i soldi al comune ma a società private, con l’obiettivo di evitare procedure burocratiche che avrebbero richiesto una trafila più lunga. Per quanto riguarda l’accusa di peculato, invece, il sindaco non avrebbe inserito nel bilancio comunale la somma consegnata da un gruppo di motociclisti nel 2017: soldi destinati alle casette per i commercianti terremotati. Sempre secondo l’accusa Pazzaglini avrebbe depositato quella somma sul proprio conto e per questo gli erano stati sequestrati poco più di 10mila euro.
Con le nuove accuse si aggiungono quindi cinque nuovi episodi, riguardanti alcune donazioni, tra cui una che sarebbe di ben 90mila euro. Le donazioni sarebbero state versate a due società, secondo la procura, che in qualche modo sarebbero legate all’ex sindaco di Visso. L’abuso d’ufficio viene contestato in concorso anche per una delle due società con l’ex presidente della Croce rossa di Visso, gestore di quella ditta. Ora per gli indagati ci sono 20 giorni di tempo per essere ascoltati o per depositare le memorie difensive.