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Terra dei Fuochi, il ministro Orlando ai comitati: “Possibile confrontarsi”

“Lavoro a questo provvedimento da sei mesi e ho cercato di partire da alcune istanze dei territori, dopodiché non lo considero un capitolo risolto. In sede di conversione c’è la possibilità di un confronto perché la normativa possa recepire ulteriori indicazioni”. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, al telefono Fanpage.it, parla del rapporto con i territori e delle critiche ricevute dai comitati di “Stop Biocidio”
A cura di Gaia Bozza
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Appiccare roghi nella Terra dei Fuochi sarà reato. E' una delle misure previste dal dl emergenze, che prevede inoltre la mappatura dei terreni inquinati, nuove risorse per le bonifiche e la possibilità di utilizzo dell'esercito su richiesta dei prefetti.

Ma i comitati promotori di Stop Biocidio criticano aspramente il provvedimento lamentando – tra le altre cose – la scarsa partecipazione. Al telefono con Fanpage.it, il ministro Andrea Orlando getta acqua sul fuoco: "Lavoro a questo provvedimento da sei mesi e ho cercato di partire da alcune istanze dei territori, quando sono stato in Terra dei Fuochi mi sono confrontato con alcune associazioni, dopodiché non lo considero un capitolo risolto". In che senso? "In sede di conversione ci potrà essere anche la possibilità di un confronto perché la normativa riceva ulteriori indicazioni". Altre proteste sono montate perché il provvedimento prevede la esercito nelle aree critiche: il Coordinamento Comitati Fuochi non ritiene utile la militarizzazione del territorio, come già avvenuto altre volte in Campania.

"Per quanto riguarda l'esercito, è una facoltà e non un automatismo – risponde Orlando – C'è la possibilità di ricorrere all'esercito, ma non necessariamente si farà". Nel decreto, finalmente si inaspriscono le pene per chi brucia rifiuti: "E' possibile punire anche i mandanti – assicura il ministro – Ma naturalmente questa non è una riforma organica dei reati ambientali, che necessita di una discussione e richiede tempi più lunghi".

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