Tensioni per la fine del reddito di cittadinanza, Conte chiede al governo Meloni di rinviarla
Centinaia di migliaia di famigli perderanno definitivamente il reddito di cittadinanza, nei prossimi giorni. Per quanto fosse noto da tempo che il governo Meloni aveva limitato la misura a sette mensilità per il 2023, l'ufficialità è arrivata lo scorso venerdì con un sms inviato agli interessati che avevano ricevuto da poco l'ultima rata.
La mossa, che era prevista dalle norme, ha generato confusione perché il messaggio, per come era formulato, ha dato ad alcuni l'impressione che recandosi presso i servizi sociali del proprio Comune fosse possibile farsi "prendere in carico" e continuare a ricevere l'assegno. Ma non è così: la presa in carico riguarda solo i casi particolari, che continueranno a ricevere l'Assegno di inclusione nei prossimi mesi. Chi non è già stato contattato dai servizi sociali, e comunque chi non rispetta i criteri previsti per l'Adi, non rientra in questa categoria.
Conte: "Il governo rinvii la fine del Rdc"
Il messaggio però è stato comunicato in modo poco chiaro, e così oggi si prevede che moltissime persone andranno in Comune con la speranza di poter continuare a ricevere il sostegno. Non a caso, oggi al ministero del Lavoro sono stati convocati i sindaci. Giuseppe Conte, in un'intervista a Repubblica, ha detto che la cancellazione del Rdc è "una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli", pensata forse come "vendetta" contro il Movimento 5 stelle ma che "pagano gli italiani". E il leader del M5s ha invitato il governo di Giorgia Meloni a "convocare subito un Consiglio dei ministri straordinario per differire i termini e gestire queste scelte sciagurate". Insomma, per rimandare la fine del reddito di cittadinanza.
Conte ha attaccato la presidente del Consiglio, "che si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili". E ha dichiarato che, senza un intervento straordinario, "il governo non sarà in grado di offrire alternative alla disperazione" delle famiglie che perderanno il Rdc. "Mettiamoci nei panni di chi oggi riceve un sms con cui scopre di essere stato abbandonato dallo Stato, mentre tornano i vitalizi per i parlamentari, approvano norme per favorire il ritorno di capitali dall’estero dei Paperoni più furbi; prorogano la scadenza dei pagamenti dovuti dalle imprese che hanno accumulato gli extraprofitti, spalmano i debiti delle società di serie A".
Ciriani: "Stop al vitalizio elettorale del M5s"
La linea del governo però è chiara sul reddito di cittadinanza, e non sembrano previsti passi indietro rispetto alla norma attuale. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, alla Stampa, l'ha ribadito: "Tutti sapevano che il reddito di cittadinanza doveva interrompersi. La stessa misura, quando è stata creata, doveva essere temporanea". Ora, la nuova norma che sostituisce in parte il Rdc "non è più basata sul patto, ‘ti lascio a casa e tu in cambio mi voti', ma si aiutano le imprese ad assumere i giovani e chi non lavora. Chi non può lavorare viene assistito, ma chi può è giusto che lavori, perché solo così una persona ha la sua dignità. Noi non torniamo indietro".
Ciriani ha anche attaccato opposizioni e sindacati, sottolineando che "è pericoloso agitare la piazza". E in una replica alle proteste dei M5s, ha affermato: "I Cinque stelle hanno creato un’enorme leva elettorale, assegni vitalizi per ottenere voti. Un sistema viziato alla base. E se qualcuno lo difende evocando la piazza si comporta in maniera irresponsabile".