Tensioni Lega-Forza Italia su Vannacci dopo il caso Egonu: “Continuare ad attaccarlo non serve a nessuno”
Dalla Lega filtra irritazione per le parole del senatore Maurizio Gasparri, che ha condannato duramente le parole razziste e discriminatorie dell'europarlamentare leghista Roberto Vannacci, da poco eletto a Bruxelles, rivolte alla campionessa olimpica Paola Egonu.
"Continuare ad attaccare una persona che ha preso più di 500.000 voti per difendere l'Italia dalla burocrazia europea e dai danni di Ursula e compagni non serve a nessuno", si legge in una nota del Carroccio diffusa questa sera.
Lo scontro tra i due partiti è stato inevitabile, dopo che il generale ha ribadito il suo pensiero, subito dopo la vittoria ai Giochi di Parigi dell'Italvolley femminile, che ha fatto guadagnare all'Italia una storica medaglia d'oro. Vannacci, che già era stato querelato dalla giocatrice di pallavolo per le frasi contenute nel suo libro ‘il Mondo al contrario' (il giudice aveva poi archiviato), ha ribadito che "i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità classica. Non mi pare ci sia nulla di male in questo: è un’evidenza. Qualcuno può sostenere il contrario? Nessun insulto per me Egonu è italiana, sono contento che abbia vinto con le altre ragazze. È una grande campionessa e alla prima occasione le chiederò anche un autografo".
Un commento offensivo e del tutto fuori luogo. Forza Italia e Noi Moderati, oltre naturalmente alle opposizioni, hanno subito preso le distanze dalle opinioni del generale: "Ci vuole l'innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu nel giorno del trionfo olimpico delle nostre atlete di pallavolo. L'ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau ‘de noantri' (se lo ignora può consultare Wikipedia, fonte di apprendimento alla sua portata) parlando di ‘tratti somatici'. Lessi su un giornale che si vantava di fingere di perdere l'equilibrio in metropolitana per toccare le mani, cito, ‘di persone di colore per capire al tatto se la loro pelle fosse più rugosa della nostra'", ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri.
"Io invece ho incontrato un signore che si è qualificato come barbiere di Vannacci, meno noto di quello di Siviglia reso celebre da Rossini (rinvio Vannacci a fonti Internet anche in questo caso), dal quale ho appreso che al momento dello shampoo, con l'inevitabile contatto delle mani con il celebre cranio, ‘a tatto' il barbiere ebbe il sospetto di un vuoto all'interno della ‘scatola' – ha continuato – Ma come dicono nella celebre opera ‘la calunnia è un venticello' e il barbiere avrà mentito. Per Vannacci vale il noto detto: Tanto nomini nullum par elogium. O no?".
Oggi Gasparri, intervenuto ad Agorà Estate su Rai Tre, ha rincarato la dose, dicendo esplicitamente che il generale dovrebbe dimettersi: "Io sono un militante politico, ho cominciato da ragazzo, ho fatto tutta una trafila: la politica è aperta a tutti, chiunque si può candidare, può fondare partiti. Però sono un po' contro l'improvvisazione, a destra, al centro, o a sinistra. Nel caso di Vannacci, che ha preso voti dicendo cose condivise in tutti i bar e in tutti gli autobus, un po' di demagogia è facile seminarla, e forse tutti siamo incorsi in questo peccato… dopodiché uno che finge di perdere l'equilibrio nella metropolitana per toccare uno e vedere com'è la sua pelle, a me pare uno che ha qualche problema. Va mandato a casa uno che dice queste cose".
Vannacci ha preso posizione anche sul murale dedicato da Laika alla medaglia d’oro Egonu, che è stato vandalizzato con dello spray rosa: "Esprimo la mia condanna per l'atto che ha deturpato il murale dedicato a Paola Egonu. Questo gesto rappresenta un oltraggio alla realtà che, come dico sempre, è oggettiva, immodificabile e non può offendere alcuno", ha detto al Corriere della sera.
"Da persona che ne sa qualcosa di tentativi oppressivi di limitazione della libertà del pensiero, sogno un paese in cui non esistano i delitti di opinione e dove nessuno possa essere condannato, censurato o falsificato per le idee che esprime in qualsiasi manifestazione artistica o del suo pensiero", ha aggiunto il generale, che pur condannando l'episodio ha sottolineato: "Riconduco l'attacco al murale a quelle manifestazioni di chi fa interpretare il ruolo di Giulietta o della regina d'Inghilterra a attrici nere, o a chi vorrebbe modificare le fiabe e i racconti della nostra tradizione in base ad assurde teorie che riconducono tutte all'ideologia della cancellazione della cultura. La libertà di espressione artistica e del pensiero è un principio portante di tutte le democrazie occidentali che non può essere compresso, falsificato o distorto da chi non ne apprezza i contenuti".
Il generale affida quindi ai social la sua difesa: "Continuano a descrivermi come un ignorante, un parvenu della politica, ma non fanno altro che accrescere la mia popolarità: dire che una persona è nera non è razzismo, constatare ed esaltare le differenze non è razzismo. È la realtà e forse è proprio la realtà che fa impazzire queste persone".