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Tensione nella maggioranza dopo la polemica Galan-Tremonti

Dopo le dure dichiarazioni di Galan, Tremonti ha avuto un colloquio col Presidente Berlusconi che lo ha tranquillizzato e ha invitato i suoi a smorzare i toni in vista della tornata elettorale.
A cura di Alfonso Biondi
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Ministro dell'Economia

La polemica innescata ieri dal neo ministro dei beni culturali Galan sta portando con sè tutti gli strascichi del caso. La faccenda è molto delicata e, se non affrontata nel modo giusto dal partito di Berlusconi, potrebbe dare un'altra vigorosa spallata ai già fragili equilibri governativi. Già, perché le parole dell'ex Ministro dell'agricoltura su Giulio Tremonti sono sembrate più quelle di un avversario che di un commilitone. Galan aveva infatti tuonato dalle pagine de Il Giornale: "Con lui si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa. Perché le elezioni Tremonti non le perde da solo ma le perdiamo tutti". Ma la sua arringa non s'era fermata qui: "Siamo scesi in politica- aveva dichiarato Galan- con delle idee liberali e siamo finiti con un governo perennemente commissariato da un socialista come Giulio Tremonti".

La sfuriata di Galan è con molta probabilità dovuta alla cosiddetta politica di rigore di Tremonti, austera e poco intraprendente, mirata soprattutto a tenere i conti in ordine. Sulla questione, e non poteva essere altrimenti, è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Berlusconi che ha voluto spezzare una lancia in favore del suo Giulio:

Sostengo Tremonti, grazie a lui l'Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale. E' una linea che deve essere mantenuta in un contesto di permanenti turbolenze finanziarie nel mondo.

Nel pomeriggio di ieri, poi, Tremonti s'è recato a Palazzo Grazioli per una lunga chiaccherata col Cavaliere. Non si può stabilire con certezza cosa si siano detti i due, anche se da alcune indiscrezioni pare che Berlusconi abbia tranquillizzato un furibondo Tremonti per poi promettergli un chiarimento dopo le elezioni amministrative. Al momento appaiono quindi infondate le voci sulle dimissioni del Ministro dell'Economia.

Berlusconi avrebbe anche invitato i suoi ad abbassare i toni. La tornata elettorale si avvicina e, dopo il polverone alzato dai manifesti "Via le Br dalle procure" di Roberto Lassini, al Pdl non conviene gettare altra benzina sul fuoco. Dare agli elettori un'immagine frammentata e litigiosa equivarrebbe a un vero e proprio suicidio.

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