Teatro Stabile di Catania, gli ispettori denunciano: “Gravi irregolarità amministrative”
Trentacinque lavoratori senza stipendio da cinque mesi, stagione teatrale sospesa, assemblea permanente dalla metà di aprile aprile, un futuro incerto per lo Stabile catanese con il Presidente del Cda che si dimette e gli ispettori della Regione che denunciano "gravi irregolarità amministrative" e un buco di quasi tredici milioni di euro. Questa è la situazione denunciata dal video-reportage di Fanpage.it relativa allo stato del Teatro Stabile di Catania.
Intanto, come se non bastasse, è scattata un'indagine della Guardia di Finanza e i creditori hanno chiesto i pignoramenti: alcuni attori e compagnie teatrali non sarebbero state pagate dallo Stabile di Catania. A ciò si aggiungono i costi sociali, drammatici innanzitutto per i lavoratori, giunti ormai a uno stato di disperazione senza vie di ritorno. In molti dormono nella sala del "Giovanni Verga" da settimane, quelli che ancora ci sperano pretendono risposte immediate: "Chiudere un teatro significa alimentare il malaffare" confessano ai nostri microfoni.
Lo Stabile di Catania, nato nel 1958 per volontà di Turi Ferro e Mario Giusti, è uno dei maggiori centri culturali del capoluogo etneo e dispone di due sale: il teatro "Giovanni Verga" e il teatro "Angelo Musco" ("Su cui non pagano l'affitto da un anno" ha precisato Antonio D'Amico della Cisl). Proprio all'ingresso del Teatro Verga venne assassinato il 5 gennaio 1984, per mano mafiosa, il giornalista Pippo Fava.
Oggi, invece, un'altra tragedia si consuma sotto i nostri occhi. La tragedia del lavoro, di un Sud in ginocchio, di un panorama culturale nazionale in disfacimento da qualsiasi angolazione lo si prenda. Nel video esclusivo di Fanpage.it tutte le storie dei lavoratori e la storia "emotiva" del teatro catanese.