Tav, l’appello di Calenda: “Se passa la mozione M5S il governo potrebbe finire, fatelo cadere”
"Domani il governo potrebbe finire. Di fatto, quello che succederà è che si voterà una mozione sulla Tav che non ha nulla a che fare con la Tav, che non ha nessuna possibilità di metterla in discussione perché, come sapete, il governo ha risposto all'Unione Europea, perché ci sono i trattati internazionali, eccetera – La verità è che domani, se il Movimento 5 Stelle passerà la sua mozione, il governo andrà a casa, come ha detto Salvini". A dirlo è l'europarlamentare del Pd, Carlo Calenda, in un video-appello postato su Twitter, parlando del voto previsto per domani mattina in Senato sull'alta velocità Torino-Lione. Sarà presente in Aula anche il vicepremier leghista Matteo Salvini, che naturalmente non farà mancare il suo voto per le mozioni a favore dell'opera: "Voteremo qualunque mozione sostenga il futuro, la crescita, la mobilità sostenibile e mi stupisce che nel 2019 non voglia andare avanti ma tornare indietro", ha detto il ministro degli Interni.
"Ora c'è un piccolo punto: cosa faranno le opposizioni? Perché, se le opposizioni lasciassero questi due buffoni che stanno tenendo il Paese in ostaggio da mesi con le loro diatribe da adolescenti a vedersela tra di loro, allora il governo potrebbe davvero cadere", ha aggiunto l'ex ministro allo Sviluppo economico del governo Renzi. "Viceversa, se l'opposizione deciderà di fare altro, di presentare mozioni, di fare altre iniziative stravaganti, quello che succederà è che avremo salvato questo governo. Facciamolo cadere, fatelo cadere".
Calenda ha lanciato una proposta: "Bisogna dire con chiarezza al Partito democratico, a Forza Italia, a quelli che sono favorevoli alla Tav di lasciarli a vedersela tra di loro. Basta, non se ne può più, il Paese ha bisogno di essere liberato".
Della stessa idea è il segretario di +Europa, Benedetto della Vedova, che poco prima aveva detto: "La Tav si farà comunque, qualunque sia l'esito del voto del Senato sulla mozione tartufesca del M5S, che non impegna il Governo, ma il Parlamento, e non modifica il quadro degli accordi internazionali ratificati dall'Italia per la realizzazione dell'opera. Il passaggio parlamentare voluto dai grillini è un puro regolamento di conti interno all'esecutivo, quindi le opposizioni vere non devono partecipare al voto sul testo proposto dal M5S e non offrire sponde a una componente della maggioranza contro l'altra".
E ancora: "Che senso ha togliere le castagne dal fuoco al Governo Salvini, che mina lo stato di diritto, ci porta in recessione, vuole scassare i conti e guida il fronte anti Europa? Che senso ha, con i voti delle opposizioni, regalare una ennesima vittoria parlamentare a Salvini contro Di Maio? Si lascino Lega e M5S soli in aula, a recitare la pantomima che cela un patto di potere, di cui gli altri sarebbero solo complici comparse".
Secca la risposta del presidente dei senatori Andrea Marcucci: "Il Pd avrà una posizione coerente con quanto ha fatto in questi anni. Voteremo per la Tav e contro chi vuole continuare a bloccare le grandi opere pubbliche. Ricordo che nel marzo scorso avevamo già presentato una mozione di sfiducia al Ministro Toninelli, che allora fu salvato dalla Lega". Ma i dem lasciano aperti eventuali spiragli per mettere in difficoltà il governo: dipenderà da come si evolveranno i lavori dell'Aula. Non è chiaro per esempio se il Pd voterà a favore della mozioni pro-Tav di Fi e Fdi.