Tav, la Lega minaccia: “Ci saranno conseguenze”. Il Pd: “Conte vada al Colle e si dimetta”
La Lega minaccia la crisi di governo. Il Pd la invoca. Ma di certo gli strascichi delle votazioni sulle mozioni riguardanti la Tav sono pesanti e si faranno sentire, andando a incidere sugli equilibri interni alla maggioranza M5s-Lega. I 5 Stelle hanno votato a favore dello stop all’alta velocità, rimanendo però isolati e finendo in minoranza. Alla fine, al Senato, ha prevalso la linea pro-Tav. Con i voti di Lega, Pd, Fi, Fdi e +Europa. La Lega minaccia serie conseguenze sul voto del M5s, contrario a quanto deciso dal governo e dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla Tav. Il Pd, intanto, chiede a Conte di andare al Colle e formalizzare la crisi rassegnando le sue dimissioni.
Le minacce della Lega vengono espresse in Aula dal suo capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo: “Potremmo condividere la questione identitaria ma se fate parte del governo e il presidente del Consiglio ha detto sì dovete essere a favore della Tav, non ci sono alternative. Su un tema così importante avere due partiti di maggioranza, uno che vota in un modo e l'altro in un altro, pone sul tavolo una questione politica chiara e evidente: chi vota no alla Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che seguiranno nei prossimi giorni e mesi”.
Il Pd chiede le dimissioni di Conte
La linea del Pd è chiara: chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio per formalizzare la crisi di governo che nasce dalla spaccatura tra Lega e M5s. Il segretario dem, Nicola Zingaretti, si rivolge a Conte subito dopo il voto al Senato: “Il Governo non ha piu una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l'ha. Il presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L'Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”.
Messaggio che era stato affidato alle parole del capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, durante le dichiarazioni di voto: “Il presidente del Consiglio deve andare al Colle a rimettere le dimissioni. Noi voteremo contro la Tav, ma il dato politico è indipendente dal voto delle mozioni. La maggioranza non esiste più. La sentenza è già scritta e dice che Conte deve andare a rimettere le sue dimissioni. Basta, andate a casa! Il Paese non ne può più”.
La posizione dei 5 Stelle
Non parla il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Che lasciando il Senato si limita a rispondere che non rilascerà alcun commento sul voto appena avvenuto nell’Aula di Palazzo Madama. Commenta, invece, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “Non me ne frega niente nella mia poltrona, io vado avanti nell'interesse della gente”. Poco prima all’Ansa aveva anche detto: “Ho votato a favore della mozione M5s. Vado avanti sereno e tranquillo. Le loro sono critiche generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere”. Ma intanto non mancano le critiche interne al Movimento, come quelle che arrivano dalla consigliera regionale del Piemonte Francesca Frediani: “La Lega ha violato platealmente il contratto di governo. Vi prego: tutti a casa e cerchiamo di recuperare il nostro meraviglioso progetto così com'era concepito”.