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Tasse, dove si paga di più per la Tari e quanto è aumentata: la classifica delle città

Ogni anno la Tari, la tassa comunale sui rifiuti, può alzarsi o abbassarsi. Nel 2024, quella più alta in assoluto è stata a Pisa, mentre quella più bassa a La Spezia. Rispetto all’anno prima c’è stato anche un forte aumento in alcune città in particolare, mentre altre hanno visto un calo. Ecco la classifica.
A cura di Luca Pons
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La Tari più alta in tutta Italia – almeno per quanto riguarda i capoluoghi di provincia – l'anno scorso si è pagata a Pisa: quasi 595 euro. La più bassa, a La Spezia, è costata meno di un terzo: 170 euro. Tra questi due estremi si sono piazzati tutti i capoluoghi italiani. In alcuni c'è stato un forte incremento della tassa comunale sui rifiuti rispetto al 2023, mentre altri hanno fatto registrare un calo.

A mettere i numeri in fila, basandosi sulle delibere comunali sulla Tari, è stato uno studio della Uil. Tutte le cifre sono relative a un'ipotetica famiglia media, composta da quattro persone, con una casa da 80 metri quadri e un reddito Isee di 25mila euro.

Dove costa di più la Tari: la classifica

Il capoluogo più caro in assoluto, come detto, è Pisa con 594,85 euro di Tari. Segue Brindisi con 518,23 euro, poi Trapani con 510,98. Tutte e tre ben al di sopra della media nazionale, ferma a circa 338 euro. Al di sotto del podio si piazzano gli altri capoluoghi più cari:

  • Genova: 507,77 euro
  • Pistoia: 503,80 euro
  • Napoli:492,40 euro
  • Reggio Calabria: 486,85 euro
  • Barletta: 484,64 euro
  • Siracusa: 481,46 euro
  • Asti: 480,55 euro

Le città dove la Tari è più economica

Dalla parte opposta della classifica invece si piazzano le città più economiche. La già citata La Spezia ha fatto pagare ai suoi cittadini solo 170,34 euro, meno di un terzo rispetto alle prime tre città più costose. Subito dietro, Belluno è arrivata a 186,20 euro e Novara a 189 euro. Anche in questo caso, la classifica è riportata per il resto della top ten:

  • Brescia: 194,85 euro
  • Ascoli Piceno:199,92 euro
  • Trento: 201,70 euro
  • Macerata: 204,12 euro
  • Vercelli: 204,96 euro
  • Udine: 211,09 euro
  • Pordenone: 214 euro

Una classifica speciale, poi, è riservata ai capoluoghi di Regione. Qui la città più costosa è Genova, seguita dalla già citata Napoli e Reggio Calabria. Invece la più economica è Bologna, dove la Tari è costata 228,48 euro. Subito al di sopra Messina (302,60 euro), Milano (305,92) e Roma (326,04), poi Firenze (326,17), Palermo (344,60), il capoluogo di Regione più vicino alla media nazionale.

Dove è aumentata di più la tassa e dove è calata

Un'altra questione, a prescindere dal prezzo finale, è quanto la tassa sia aumentata o diminuita rispetto all'anno precedente. In questo caso, lo studio permette di consultare la tariffa di tutti i capoluoghi di provincia e riporta la differenza tra 2024 e 2023. L'aumento medio registrato nel Nord Ovest è stato dell'1,98%, nel Nord Est del 2,25%, al Centro del 3,63% e nel Sud e Isole dell'1,17%.

L'incremento più significativo, in percentuale, è stato quello di Caltanissetta: +31,07%, anche se la Tari è rimasta comunque sotto la media nazionale, a 328 euro. Gli aumenti sono stati forti anche ad Aosta (+21,08%), Mantova (+21,04%) e Pescara (+21,01%).

Al contrario, la Tari di Messina si è ridotta di oltre un terzo (-35,68%) passando da oltre la media nazionale a ben al di sotto (303 euro). La Spezia ha effettuato un taglio del 21,13%, non a caso diventando il Comune più economico di tutti, e anche Monza ha effettuato un taglio in doppia cifra: -10,68%. Roma ha registrato un aumento del 3,9%, mentre a Milano la Tari è rimasta identica all'anno precedente.

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