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Tasse, come cambiano le regole per chi ha debiti con il Fisco con il nuovo decreto Riscossione

Il governo Meloni ha approvato definitivamente il decreto Riscossione, che modifica le regole per l’Agenzia delle Entrate: i debiti andranno riscossi entro cinque anni, altrimenti la cartella sarà “discaricata”. Scatta anche la possibilità di pagare i debiti in 120 rate mensili per chi ha un Isee molto basso.
A cura di Luca Pons
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo a un nuovo decreto legislativo fiscale – cosiddetto decreto Riscossione, il decimo collegato alla riforma fiscale approvata dal Parlamento la scorsa estate. Il testo, come prevede l'iter per i decreti legislativi, aveva già avuto il via libera del Cdm a marzo, poi è passato dalle commissioni parlamentari per ricevere dei pareri è adesso è definitivamente in vigore. Ci sarà la possibilità di pagare i propri debiti con il Fisco in dieci anni, e se l'Agenzia delle Entrate non riesce a riscuotere le cartelle saranno restituite ai creditori originali.

Per completare la riforma fiscale, ha detto il viceministro all'Economia Leo in conferenza stampa, mancano solo quattro decreti legislativi che sono già in lavorazione: per altri interventi, serviranno maggiori risorse economiche che oggi non ci sono. Il decreto approvato oggi riguarda soprattutto la riscossione delle imposte, e in particolare i debiti che nasceranno dal 2025 in poi.

Cos'è il discarico dei debiti dopo cinque anni

Si cambia il meccanismo del "discarico". Ovvero, da quando l'Agenzia delle Entrate – Riscossione prende in carico un debito che deve essere saldato, avrà cinque anni di tempo per recuperarlo. Se questo non avviene, dopo cinque anni il debito (o "ruolo"), sarà "discaricato", cioè sarà restituito all'ente creditore. Si può trattare dello Stato o di un Comune, ad esempio. Il discarico potrà avvenire anche prima della scadenza dei cinque anni, se l'Agenzia delle Entrate conferma che non ci sono "beni aggredibili", cioè se – ad esempio – chi ha il debito verso il Fisco non ha soldi per pagare. Il discarico invece sarà sospeso se entro il quinto anno le cartelle non saranno riscosse del tutto ma saranno in corso fermi, ipoteche, pignoramenti o pagamenti a rate.

Quando un debito sarà stato "discaricato", l'ente creditore potrà decidere cosa farne. Una possibilità sarà affidarlo a un soggetto privato che si occupi della riscossione. Un'altra possibilità sarà invece quella di "cartolarizzare" le cartelle, ovvero cederle dietro pagamento a dei soggetti privati. Oppure ancora di riaffidarle per due anni all'Agenzia delle Entrate, ma solo se ci sono informazioni "nuove e significative" sul debitore, per quanto riguarda il suo reddito o il suo patrimonio.

Debiti con il Fisco pagabili in dieci anni

Un nuovo meccanismo riguarderà anche la possibilità di pagare i propri debiti a rate. Dall'anno prossimo, basterà fare richiesta per poter pagare i debiti inferiori a 120mila euro in 84 rate mensili. Oggi invece il limite massimo è di 72 rate mensili, ovvero sei anni di tempo. Nel 2027-2028, sempre con una semplice richiesta le rate passeranno a un massimo di 96. Poi 108 rate nel 2029-2030, mentre dal 2031 si valuterà la possibilità di concedere il pagamento in 120 rate mensili.

Ma nel decreto si chiarisce anche che il pagamento in 120 rate mensili sarà possibile già dall'anno prossimo: l'unica differenza è che non basterà la semplice richiesta, ma serviranno le prove documentate che ci si trova in una situazione di difficoltà obiettiva dal punto di vista economico e finanziario. Anche per quanto riguarda i debiti al di sopra di 120mila euro, si potrà richiedere la dilazione in 120 rate mensili: basterà documentare la situazione di difficoltà. Per le persone, l'indicatore che stabilirà se ci si trovi in difficoltà o meno sarà l'Isee. Per le società, l'indice di liquidità e il rapporto tra debito da rateizzare e valore della produzione.

Cosa succede ai debiti arretrati

Oggi, ha sottolineato Leo, l'Agenzia delle Entrate ha un ‘magazzino' da 1207 miliardi di euro non riscossi, relativi a più di 170 milioni di cartelle per più di 20 milioni di contribuenti. Oltre la metà risalgono a prima del 2015, e più di un quarto a prima del 2010. Serve quindi un modo per stabilire quali di questi debiti sono ormai impossibili da recuperare: "Dobbiamo fare un'operazione verità", ha detto il viceministro: "Si avvierà una commissione che farà la mappatura e darà dei suggerimenti su come smaltire questo arretrato". Questa commissione sarà composta da esponenti della Corte dei conti, del ministero dell'Economia, della Ragioneria dello Stato e degli enti territoriali. Le soluzioni dovranno arrivare entro la fine del 2025 per i debiti risalenti al 2000-2010; entro la fine del 2027 per i debiti del 2011-2017; ed entro la fine del 2031 per i debiti del 2018-2024.

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