Tassa sui super ricchi, Schlein e Conte: “Non può essere un tabù, serve un approccio europeo”
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2024/11/conte-schlein-sondaggio-collage-1200x675.jpg)
"La tassa sui grandi patrimoni non può essere un tabù" ha dichiarato oggi, 14 febbraio, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ribadendo la necessità di un intervento fiscale su scala almeno europea. Anche Giuseppe Conte, portavoce del M5S, ha sottolineato l'urgenza di un sistema più equo: "Non possiamo permettere una ricchezza parassitaria concentrata nelle mani di pochi, soprattutto quando si tratta di capitali finanziari che possono spostarsi rapidamente in Paesi fiscalmente più convenienti".
Il dibattito sulla patrimoniale non è certo nuovo, in Europa e a livello internazionale se ne discute infatti da anni: già nel 2023, l'Unione Europea aveva visto nascere un'Iniziativa dei Cittadini Europei per chiedere una tassa sui grandi patrimoni, sostenuta anche dalla campagna "La Grande Ricchezza" di Oxfam. Anche il Partito Socialista Europeo aveva inserito la proposta nel suo manifesto per le elezioni europee del 2024.
A livello globale, la questione è tornata poi al centro del confronto durante il G20 di luglio in Brasile, dove si è parlato di una possibile imposta minima del 2% per chi possiede oltre un miliardo di dollari. La proposta, sostenuta da Francia, Spagna, Sudafrica e Colombia, ha trovato però la ferma opposizione di altri governi, tra cui quello statunitense. A portare il tema all'attenzione internazionale anche il presidente brasiliano Lula che aveva ottenuto il suo inserimento nella dichiarazione finale del G20 di un impegno per garantire che i grandi patrimoni siano effettivamente tassati.
Conte (M5s): "Serve un approccio globale o almeno europeo"
Per il leader del M5S, Giuseppe Conte, una patrimoniale sui super ricchi è una necessità, ma deve essere affrontata su scala sovranazionale:"Non c’è dubbio che occorra un sistema di tassazione più equo. Non possiamo permettere una concentrazione di ricchezza in mano a pochi, soprattutto quando si tratta di ricchezza finanziaria, che può spostarsi rapidamente verso ordinamenti fiscali più convenienti", ha affermato. Per questo, secondo Conte, è fondamentale che la tassa sia introdotta a livello globale o almeno europeo, per evitare fughe di capitali e garantire equità fiscale.
Schlein: "La tassa sui grandi patrimoni non è un tabù"
Anche la segretaria del PD, Elly Schlein, si è detta favorevole a una patrimoniale sulle grandi ricchezze, ritenendo che la discussione debba avvenire su scala internazionale: "Il tema non può essere un tabù. Mi rifaccio alla proposta di Lula, ma serve un intervento almeno a livello europeo, perché sarebbe più efficace", ha dichiarato Schlein, lasciando però spazio al confronto interno tra le forze progressiste.
Il dibattito internazionale: la patrimoniale e il G20
Nel vertice del G20 in Brasile, a luglio 2024, si era già discusso della possibilità di introdurre un'imposta minima del 2% per chi possiede più di un miliardo di dollari: l'obiettivo era sempre lo stesso, cioè quello di riequilibrare un sistema in cui oggi l'1% della popolazione più ricca continua ad accumulare enormi fortune, mentre la metà più povera resta in difficoltà. Proprio durante il G20, Oxfam aveva pubblicato un rapporto che evidenziava come i miliardari abbiano visto crescere la loro ricchezza di 42 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni, mentre il livello di tassazione per loro restava tra i più bassi mai registrati. Il consenso su una patrimoniale del 2% esiste tra Paesi come Francia, Spagna, Sudafrica e Colombia, ma incontra l'opposizione di governi come quello degli Stati Uniti, che si mostrano ancora riluttanti ad adottare una misura del genere.
La proposta di Lula e il ruolo della Francia
Il presidente brasiliano Lula ha giocato un ruolo chiave nel portare il tema all’attenzione del G20: nella dichiarazione finale del vertice di Rio de Janeiro, è stato inserito infatti un passaggio che impegna i Paesi a "garantire che gli individui con un patrimonio netto molto elevato siano effettivamente tassati", pur nel rispetto della sovranità fiscale di ciascun Paese. È proprio a questa dichiarazione che si rifà Elly Schlein oggi nel suo intervento.
In Francia, invece, il premier Michel Barnier aveva annunciato lo scorso ottobre l'introduzione di una "contribuzione eccezionale" per i cittadini più ricchi e per le grandi aziende con profitti elevati, con l'obiettivo di risanare il debito pubblico del Paese.