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“Tanti nemici, tanto onore”: Salvini cita ancora Mussolini

Durante la presentazione di un libro sul caso dossieraggio il vicepremier Salvini si è scagliato contro chi lo ha attaccato con inchieste e campagne stampa: “Non occorre uno scienziato: c’è un filone di servizi deviati e procure deviate di sinistra con politica e giornalisti. Evidentemente c’hanno il vizio”. Poi il motto fascista.
A cura di Pietro Forti
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Il segretario della Lega Matteo Salvini è tornato a fare riferimento a motti fascisti, scelta comunicativa che ha segnato la fase finale della campagna elettorale del Carroccio e soprattutto quella del generale sospeso e neo-eurodeputato Roberto Vannacci. Il vicepresidente del Consiglio dei ministri è intervenuto ieri durante la presentazione del libro "Il verminaio" sul caso dei presunti dossieraggi che sarebbero stati operati dal finanziere Domenico Striano contro personaggi del mondo politico.

Alla domanda se la Lega fosse stata colpita in maniera più violenta di altri partiti da dossieraggi, inchieste e campagne stampa avverse a partire dalla vittoria delle elezioni europee del 2019, Salvini ha risposto: "Lascio giudicare a voi, ma se volevano farci fuori non gli è andata come pensavano, qualcuno in passato diceva tanti nemici tanto onore…", un motto adottato da Benito Mussolini durante il ventennio fascista. Il ministro delle Infrastrutture ha continuato: "È faticoso. Non essendo più il primo partito uno pensa che avrebbero guardato anche altrove. Evidentemente c'hanno il vizio…"

Non è la prima volta che Salvini usa le parole di Mussolini

"Tanto nemici, tanto onore" è un motto caro al segretario leghista. Già nel 2018, nel momento di massima ascesa del leader del Carroccio, aveva riportato in auge il motto mussoliniano su Twitter commentando un sondaggio.

Negli anni Salvini non ha mancato mai l'opportunità di accostarsi al fascismo. L'anno prima della citazione dedicata su Twitter aveva parlato così dei nostalgici del fascismo: "Li capisco – spiegò il segretario della Lega in diretta su Rai 3, ospite di Agorà – Mi spaventa se mi metto nei panni di Letta, Monti, Gentiloni e Boldrini che, non facendo nulla, incentivano queste reazioni".

Sempre nel 2018, invece, rispolverò alcuni dei più diffusi luoghi comuni sul ventennio, tuti smentiti dagli storici: "Mussolini ha fatto tante cose, ha bonificato le paludi. Che nel periodo del fascismo Mussolini abbia costruito tante cose, che sia stato introdotto il sistema delle pensioni è un'evidenza". Nel 2019, l'anno del trionfo leghista alle elezioni europee, corresse solo parzialmente il tiro, parlando bene delle "grandi opere" mussoliniane ma tracciando comunque una distanza dal ventennio: "Il mio è un giudizio storico decisamente negativo, come riguardo a tutti i regimi che cadono nella violenza che incarcerano le idee e le persone – spiegò il leader del Carroccio – Poi, negare le opere, le bonifiche, le grandi stazioni secondo me non ha senso: è negare un fatto storico". Le polemiche non si fermavano, in quel periodo, alle frasi del leader, ma si allargavano anche a scelte "di costume": sempre nel 2019 un suo comizio da un balcone a Forlì fu accostato alle adunate del Duce.

Gli attacchi a giornalisti e magistratura "di sinistra"

Il leader della Lega ha parlato lungamente delle esperienze che l'hanno coinvolto in prima persona, sul piano privato ancor prima di quello politico: "Non è normalissimo che l'intelligence che deve garantire l'attività di governo, non si sia accorta, a ben pensare o pensando male, che per esempio c'erano accessi ai dati della mia fidanzata – ha spiegato il vicepremier, facendo riferimento agli accessi illeciti che hanno coinvolto la sua compagna, Francesca Verdini – Vuoi attaccare Salvini? Attacca Salvini. Sono uomini senza onore. Non intercettavano solo politici, ma dirigenti, medici, imprenditori".

Salvini ha poi attaccato frontalmente il "filone" di magistratura e stampa di sinistra che avrebbero preso di mira lui e le persone a lui vicine: "Il filone è chiaro: ambienti dei servizi deviati di sinistra, ambienti di alcune Procure deviate di sinistra, ambienti politici, non deviati ma di sinistra e ambienti giornalistici, sempre non deviati ma di sinistra – ha commentato il leader del Carroccio – il giornalista di sinistra querelato che viene giudicato dal suo amico giudice di sinistra è difficile che venga condannato".

Il segretario leghista ha commentato anche due importanti casi che hanno riguardato la Lega, ovvero gli scandali legati alla Russia e alle accuse rivolte all'ex sottosegretario al lavoro Claudio Durigon: "Poi c'è il filone fantasy della Russia, io sono andato in missione in Russia, come tanti altri, ho portato indietro Masha e Orso – ha continuato Salvini – Ma ci hanno associato con ‘ndrangheta e ai clan di Latina, come nel caso di Durigon". Quest'ultimo, in particolare, era stato coinvolto in uno scandalo nato a seguito delle rivelazioni emerse grazie a un'inchiesta sotto copertura di Fanpage.it.

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