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Tajani risponde a Erdogan su riconoscimento Palestina: “Favorevoli ma solo su territorio già unificato”

“Noi siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina ma deve avvenire quando ci sarà già un territorio unificato e chiaro”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani in risposta alla richiesta del premier turco che l’Italia “segua l’esempio di Spagna, Norvegia e Irlanda”.
A cura di Giulia Casula
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"Noi siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina ma deve avvenire quando ci sarà già un territorio unificato e chiaro con un mutuo riconoscimento Israele che riconosce la Palestina e la Palestina che riconosce Israele: due popoli, due Stati". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani in merito alla richiesta fatta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan alla premier Meloni di riconoscere la Palestina.

"Siamo favorevoli ad un percorso che, finita la guerra, possa anche prevedere una presenza delle Nazioni Unite che aiuti alla formazione di uno Stato che unifichi Gaza e la Cisgiordania. Se dovesse esserci la necessità di una missione dell'ONU a guida araba siamo disposti ad inviare anche i nostri militari", ha aggiunto il vicepremier.

Erdogan sente Meloni: "Italia riconosca la Palestina"

Durante la telefonata avuta oggi con Meloni, il presidente turco ha espresso il suo auspicio che l'Italia stia "dalla parte giusta della storia" e che segua l'esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia per quanto riguarda il riconoscimento dello Stato palestinese. Dopo averlo annunciato gli scorsi giorni infatti, i tre paesi hanno proceduto ad ufficializzare il loro riconoscimento, aggiungendosi agli altri sei stati membri dell'Ue che lo hanno fatto in passato (Svezia, Cipro, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria, Polonia e Romania). Ma sulla questione l'Unione europea resta divisa. Come in Italia, anche per la Francia al momento non ci sarebbero le condizioni per realizzare il riconoscimento, mentre per la Germania questo dovrebbe scattare solo una volta raggiunto l'obiettivo "due popoli, due Stati". Una posizione accolta anche dagli Stati Uniti che insistono sulla necessità di ricorrere ai negoziati tra Israele e Palestina.

Secondo quanto riportato dalla presidenza della Repubblica di Ankara, nel colloquio con la premier Erdogan ha poi aggiunto che "dovrebbe essere aumentata la pressione per fermare gli attacchi brutali di Israele contro la Palestina e costringere l'amministrazione israeliana ad adeguarsi con il diritto internazionale". Anche da Palazzo Chigi è arrivata la conferma della telefonata tra i due premier. "In vista del vertice G7, il colloquio ha permesso di fare il punto  sullo stato delle relazioni bilaterali e sui principali scenari di crisi internazionali", è quanto si legge nella nota diffusa dalla presidenza del Consiglio. Meloni,"ha colto l'occasione per ringraziare il suo interlocutore per aver confermato la sua partecipazione a Borgo Egnazia", conclude il comunicato.

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