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Tajani replica a Sarkozy dopo il retroscena sulle dimissioni di Berlusconi: “Grave ingerenza”

Il segretario nazionale di Forza Italia Tajani risponde all’ex presidente Sarkozy, che in un libro ha raccontato di essere stato uno degli artefici della fine del governo Berlusconi nel 2011: “Che diritto aveva Sarkozy di fare dimettere il presidente del Consiglio italiano? Fu un’operazione scorretta e illegittima”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha replicato duramente all'ex presidente francese Nicolas Sakorzy, che nel suo libro ha raccontato un retroscena sulle dimissioni Silvio Berlusconi da premier nel 2011. Sarkozy ha detto di essere stato tra gli artefici, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, del passo indietro del fondatore di Forza Italia.

Il leader azzurro, che all'epoca dei fatti riportati nell'autobiografia era commissario Ue all'Industria, oltre a essere già uno dei maggiorenti del Partito popolare europeo (Ppe), ha commentato così in un'intervista al Giornale: "Mi pare ci siano due fatti gravi. Il primo: in democrazia un Paese non può interferire nella vita di un altro, per lo più amico e alleato, per modificarne il governo. Che diritto aveva Sarkozy di fare dimettere il presidente del Consiglio italiano? Fu un'operazione scorretta e illegittima. Come seconda conseguenza, fare cadere un esecutivo riconducibile al Ppe ha significato aprire le porte agli avversari in Italia".

Il ministro ha osservato inoltre che nella ricostruzione dell'ex presidente francese "ci sono molte imprecisioni. Sarkozy non racconta che in quell'incontro c'era anche il presidente Usa Obama che invece difese Berlusconi, dicendo che non si sarebbe sporcato con il suo sangue".

Secondo Tajani "sicuramente ci furono complici interni tra chi tramava contro Berlusconi, oltre a parecchi settori della vita pubblica che interloquivano con altri. La sua personalità forte dava fastidio a molti. E così, non riuscendo a batterlo alle urne, trovarono altri modi per spodestarlo, prima da presidente del Consiglio e poi dal Senato".

"Anche il passaggio sul debito pubblico italiano è scorretto: non si ricorda che il valore del patrimonio privato italiano era superiore all'esposizione e che c'erano i soldi nelle banche. Quindi non c'era quell'emergenza usata come operazione politica contro il Paese".

"È la dimostrazione – ha aggiunto – che aveva ragione Berlusconi, che oltretutto rifiutò i 40 miliardi proposti dal Fmi paragonandoli a un'elemosina. Anche in quell'occasione lui tutelò il proprio Paese, ma forse per Sarkozy quell'Italia contava troppo sulla scena internazionale. Sono sbagliati pure i riferimenti a Draghi: era Berlusconi a volerlo capo della Bce e non lui, oltre ad altre incongruenze sulle date dei fatti narrati". 

Cosa ha scritto Sarkozy sulle dimissioni di Berlusconi

Nella sua autobiografia ‘Le temps des combats (Il tempo delle battaglie)', Sarkozy, inquilino dell'Eliseo dal 2007 al 2012, ha passato in rassegna alcuni dei momenti più significativi della sua carriera politica. Tra questi un aneddoto legato appunto a Silvio Berlusconi.

I fatti risalgono al vertice del G20 a Cannes, il 3 novembre 2011. In quell'occasione, rivela nel sui libro lex presidente francese, lui e Angela Merkel chiesero a Silvio Berlusconi di lasciare Palazzo Chigi. Il summit del G20 era stato convocato per affrontare la crisi economia greca ma, "a questo punto si trattava di salvare la terza economia dell’eurozona: l’Italia". In quel momento nel nostro Paese i tassi di interesse sul debito pubblico avevano raggiunto il 6,4% e da più parti si levavano richieste per convincere Berlusconi a dimettersi.

"Angela Merkel e io decidemmo di convocare Berlusconi per convincerlo a prendere ulteriori misure per provare a calmare la tempesta in atto", si legge nel libro. "Cominciò a spiegare – ha scritto l'ex presidente, riferendosi al Cavaliere – che non avevamo capito che non c'erano rischi sui mercati internazionali, perché il debito pubblico italiano era nelle mani degli italiani. Voleva creare altro debito da mettere sulle spalle solo dei suoi compatrioti. Tutto ciò era abbastanza delirante". Durante l'incontro, ha ricordato l'ex presidente francese, Berlusconi cercò di alleggerire l’atmosfera "con qualche battuta delle sue, completamente fuori luogo".

A quel punto "Ci fu tra di noi un momento di grande tensione, quando ho dovuto spiegargli che il problema dell’Italia era lui", ha aggiunto Sarkozy. Sia il presidente francese che la cancelliera tedesca ritenevano "sinceramente che la situazione sarebbe stata meno drammatica senza di lui e il suo atteggiamento patetico… L'ora era grave". Il 12 novembre, nove giorni dopo quella conversazione a margine del G20, Berlusconi rassegnò le dimissioni da presidente del Consiglio. "Abbiamo dovuto sacrificare Papandreu (l'ex premier greco – ndr) e Berlusconi per tentare di contenere lo tsunami… I mercati hanno capito che noi auspicavamo le dimissioni di Berlusconi. È stato crudele, ma necessario", è il commento dell'ex presidente francese.

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