Tajani prende in giro Greta Thunberg, ma nel 2019 le faceva i complimenti
Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, nel suo intervento ieri al forum Ambrosetti ha parlato anche di ambiente e di Greta Thunberg, l'attivista svedese che a 15 anni, nel 2018, ha lanciato il movimento mondiale di lotta per il clima Fridays for Future. Dopo le parole sul crollo del ponte Morandi che hanno scatenato la reazione indignata dei parenti delle vittime, Tajani ha commentato anche le proposte di politica ambientale del centrodestra, dicendo: "Noi non abbiamo una visione ideologica dell'ambiente. Io non credo nella papessa Greta Thunberg".
A pochi giorni dal lancio dell'account TikTok di Silvio Berlusconi, che ha affermato di volersi avvicinare ai giovani, Tajani attacca così una delle persone che più hanno rappresentato la mobilitazione giovanile contro l'emergenza climatica. "Non credo nella papessa Greta Thunberg, credo in un'azione politica forte per rendere più facile una politica agricola e una politica ambientale. Credo che l'agricoltura sia il miglior difensore dell'ambiente".
Il 16 aprile 2019, quando Tajani aveva incontrato Thunberg in quanto presidente del Parlamento europeo, il tono dei suoi commenti era stato diverso. "Greta ha mobilitato milioni di persone per difendere l’ambiente. Le ho raccontato tutto quello che il Parlamento sta facendo contro l’inquinamento e le ho detto di non rinunciare mai ai valori in cui crede. Il Parlamento europeo sarà sempre pronto ad ascoltare i nostri giovani e non lascerà cadere il loro grido d’allarme", aveva affermato. Dopo aver elencato alcuni dei risultati raggiunti dall'Unione europea, aveva ricordato l'obiettivo di "ridurre a zero le emissioni nette di gas serra entro il 2050" e aveva concluso: "Abbiamo un solo pianeta e salvarlo è una necessità per tutti. Le nuove generazioni chiedono speranza per il loro futuro. Non li deluderemo".
Già allora, dopo l'incontro con Tajani, Thunberg aveva affermato nella successiva conferenza stampa: "Dovremo aspettare per vedere se i politici decideranno di agire. Spero stiano ascoltando". Ieri, però, Tajani ha portato avanti posizioni ben diverse: "La politica ambientale in cui crediamo è quella che sposa la politica industriale: la rigenerazione urbana, l'agricoltura. Non quella di chi pensa che nel 2035 si debba chiudere definitivamente la produzione di auto non elettriche. Bisogna permettere al nostro comparto dell'automotive di sopravvivere".