Tajani dice che Salvini sul caso di Ilaria Salis dovrebbe stare zitto
Per arrivare a riportare Ilaria Salis in Italia, più si sta zitti e meglio è. È questo il senso delle dichiarazioni del ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani in un colloquio riportato dal Fatto quotidiano: "Chiedo a tutti di fare silenzio e di parlare il meno possibile di questa questione". Tajani ha confermato che si riferisce anche a Matteo Salvini, leader leghista che negli ultimi giorni ha attaccato Salis più volte: "Salvini commette un errore. Si sta politicizzando una questione che non va politicizzata".
La 39enne Ilaria Salis è detenuta in Ungheria, nel carcere di Budapest, da quasi un anno e la prima udienza si è svolta solo a fine gennaio. I suoi genitori denunciano da tempo le condizioni degradanti in cui è detenuta, ma il caso ha attirato l'attenzione in Italia soprattutto quando Salis è stata portata in un'aula di tribunale con manette ai piedi e ai polsi, "trascinata come un cane", nelle parole del suo avvocato.
Qual è il piano del governo Meloni per portare Ilaria Salis in Italia
È così partito lo scontro politico sulla possibilità di riportare Salis in Italia. Il ministro Tajani ha spiegato quale potrebbe essere la strategia del governo italiano: "La nostra idea è quella di chiedere all ’Ungheria che il processo si faccia in tempi brevi, entro un mese, e poi riportare la donna in Italia. Possono concederci questo: una sentenza di condanna o assoluzione in 30 giorni e poi la riportiamo qui".
Per il momento, infatti, non c'è modo di riportare la cittadina italiana nel suo Paese: "Non possiamo chiedere gli arresti domiciliari fino a che l’avvocato della sua famiglia non lo fa, e finora non lo ha fatto perché teme possibili ritorsioni da parte dei neo-nazisti ungheresi". Dall'altra parte, "non possiamo chiedere di fare il carcere in Italia in attesa della sentenza perché non ha commesso reati nel nostro Paese. Quindi al momento non abbiamo alcun appiglio legale".
L'accusa a Salvini: "Più si parla e più la si danneggia"
L'importante, per Tajani, è che la situazione venga gestita con un profilo basso: "Chiedo a tutti di fare silenzio e di parlare il meno possibile di questa questione, solo così si potrà risolvere come successo con Zaki e Alessia Piperno". Il problema è che tra le persone che hanno parlato di più della questione c'è proprio un alleato di governo di Tajani, l'altro vicepresidente del Consiglio: Matteo Salvini. Negli scorsi giorni, la Lega aveva lanciato un attacco con il suo deputato Rossano Sasso: "Se fosse colpevole – e non vogliamo nemmeno immaginarlo – sarà doveroso radiarla dalle graduatorie ministeriali".
Poi, lo stesso Salvini ha confermato la linea: "È normale che una maestra elementare vada in giro per l'Europa e adesso scopro anche in Italia [accusa da cui fu assolta, ndr] a picchiare e sputare alla gente? È stata bloccata con un manganello e in compagnia di un estremista".
Tajani ha confermato che Salvini sbaglia: "Mi riferisco anche a lui. In questo modo si sta facendo un danno alla Salis. Più si parla e più la si danneggia. Lo dico a Salvini ma anche alla segretaria del Pd Schlein". E per quanto riguarda le proposte di ‘radiazione' dall'insegnamento: "Il trattamento che sta ricevendo Salis è inumano, noi siamo sempre per la presunzione di innocenza quindi finché una persona non è condannata è innocente". E per chiarezza: "Si sta politicizzando una questione che non va politicizzata. Salvini commette un errore".