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News su migranti e sbarchi in Italia

Tajani dice che per gestire i migranti alla frontiera serve più collaborazione dalla Francia

Il ministro degli Esteri del governo Meloni, Antonio Tajani, ha affermato che dalla Francia serve una maggiore collaborazione per gestire i flussi di persone migranti che, dall’Italia, vogliono attraversare la frontiera. A Ventimiglia quest’anno ci sono stati in media 80 respingimenti al giorno, spesso “duri” nei metodi.
A cura di Luca Pons
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Per affrontare la questione delle persone migranti che tentano di attraversare il confine tra Italia e Francia in modo irregolare serve "maggiore collaborazione" da Parigi, "come capita alla frontiera orientale con la Slovenia". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Radio Anch'io. Spesso le persone che lasciano l'Africa, partendo soprattutto da Libia o Tunisia per attraversare il Mediterraneo, "non vogliono venire in Italia, ma vogliono andare in altri Paesi".

Proprio per questo, ha sottolineato Tajani, serve "collaborazione da parte della Francia: guardiamo quello che accade alla frontiera tra Italia e Francia dove ci sono respingimenti abbastanza duri. Serve maggiore collaborazione come capita alla frontiera orientale con la Slovenia".

Il tema dei migranti è tornato al centro del dibattito oggi, giorno dell'anniversario del disastro di Marcinelle: nel 1956, nella miniera di carbone Bois du Cazier a Marcinelle (in Belgio), un incendio provocò la morte di 262 persone. Tra queste c'erano anche 136 lavoratori immigranti italiani. Così, oggi lo stesso Tajani ha affermato alla commemorazione: "Ora abbiamo davanti a noi tante donne e uomini, che sono i nuovi migranti. A volte rappresentano una preoccupazione ma dobbiamo ricordare sempre che sono persone. La dignità della persona deve essere al centro".

Per favorire una "migrazione regolare che permetta a queste persone che vogliono lasciare il loro Paese, di poter trovare un lavoro sicuro e di avere tutti i diritti di un lavoratore", secondo Tajani il primo passo è arrivato con "decreti flussi del governo, che hanno dato una strategia a lungo termine incrementando il numero di chi può lavorare regolarmente in Italia". Ma non basta: "La questione migratoria va affrontata a livello europeo perché è talmente vasto il problema che non può pensare solo l'Italia di risolverlo. Guardiamo a cosa succede anche alla frontiera con la Francia con i respingimenti di migranti".

Negli ultimi giorni, la luce si è riaccesa sulla situazione del confine Italia-Francia. In particolare sulla rotta che passa da Ventimiglia: qui, un nuovo rapporto di Medici senza frontiere ha sottolineato che nel 2023 i respingimenti sono aumentati del 30% rispetto all'anno precedente. Si parla di 80 persone al giorno che vengono costrette a tornare indietro.

D'altra parte, fin dal 2015 la Francia ha deciso di ripristinare i controlli sulle frontiere interne all'Ue. Questo ha alzato sensibilmente il numero di persone migranti che arrivano fino alla frontiera e, dopo i controlli, vengono riportati indietro. In alcuni casi, denunciato da Msf, si verificano anche delle separazioni familiari durante il respingimento. Non solo, ma si registra anche che da parte delle autorità francesi ci sono violazioni delle norme per questo tipo di procedure: assenza di mediatori interculturali, detenzioni arbitrarie in un container per una notte, respingimento di persone vulnerabili come donne incinte, minori non accompagnati, persone con disabilità.

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