Tajani boccia la candidatura dei leader alle europee: “O tutti o nessuno, ma così rischia il governo”
Sulla sua candidatura alle prossime elezioni europee, Giorgia Meloni non ha ancora deciso. Ma le parole pronunciate durante la conferenza stampa di fine anno sono state abbastanza chiare: la leader di Fratelli d'Italia ha intenzione di scendere in campo in prima persona per trainare il voto e trasformare le europee in una conferma rispetto al suo operato. Il problema, però, sono gli altri leader del centrodestra, con cui Meloni dovrebbe trovare un accordo. Uno dei nodi, tra l'altro, è che i tre partiti sono anche appartenenti a tre diverse famiglie europee, alcune delle quali in forte contrasto tra loro.
"Meloni è leader dei conservatori, Forza Italia invece è nel Partito popolare europeo e per noi è impossibile fare accordi con chi ha uno statuto di forte impronta anti-Ue e anti-Nato", ha detto il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, alla Stampa. "Se deve esserci un accordo tra i leader del centrodestra, come chiede Meloni, questo vuol dire che o ci candidiamo tutti o non si candida nessuno – ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio – se si candidano nello stesso momento la premier e i due vicepremier, credo ci sia il rischio che si perdano di vista le priorità del governo". E inoltre: "Io mi sono candidato cinque volte in Europa, non mi spaventa questo appuntamento elettorale, ma c'è prima il congresso di Forza Italia da affrontare, e devo farlo con responsabilità".
Quanto alle priorità in Europa, per Forza Italia la prima vera riforma da fare è quella della Difesa, per una Ue "pronta al peacekeeping, al monitoraggio, alla deterrenza". Inoltre, per Tajani, nell'Unione europea "non possiamo avere due presidenti, questa struttura attuale, bicefala, ha fatto il suo tempo". Sul Mes, il dibattito è "superato" secondo Tajani: "Andiamo avanti sull'Unione bancaria, sul mercato unico dei capitali, sulla armonizzazione fiscale. Queste sono riforme che consolidano i progressi dell'Europa".