Israele, Tajani: “Bisogna evitare l’escalation, siamo al lavoro per far rientrare nostri connazionali”
Una chiara condanna ad Hamas per il brutale attacco a Israele, in cui sono morti anche centinaia di civili. Al tempo stesso, la consapevolezza che serva una soluzione diplomatica alla crisi, perché si arrivi a una de-escalation duratura. È la posizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che oggi commenta quanto sta accadendo in Medio Oriente. "Riconosciamo il pieno diritto di Israele a difendersi, tanto più di fronte a un'aggressione come questa che sta sconvolgendo il mondo per la ferocia, la bestialità – come perfino il vilipendio dei cadaveri – di atti contro civili e non di azioni militari. Ma al tempo stesso va sventato il rischio di una escalation che avrebbe conseguenze incalcolabili e incontrollabili sul piano regionale, che andrebbero a sommarsi a un quadro già difficilissimo in altre aree del mondo, a partire dal conflitto in Ucraina", ha detto il segretario di Forza Italia in un'intervista con il con il Corriere della Sera.
Il processo di pace nel conflitto israelo-palestinese – un conflitto decennale – va riportato al centro dell'attenzione internazionale, sottolinea Tajani. "Personalmente ho già parlato sia con il ministro degli Esteri israeliano Cohen che con il mio omologo egiziano Shukri e il ministro giordano Ayman Safadi, per auspicare a un dialogo che porti a un abbassamento della tensione", ha aggiunto annunciando che già mercoledì sarà in Egitto per incontrare il presidente Al – Sisi. "Contiamo molto sull'Arabia Saudita, sulla Giordania e sull'Egitto, quest'ultimo ha canali di comunicazione efficaci con Hamas, affinché possano compiere un'opera di mediazione", aggiunge. Preoccupa invece, ribadisce il ministro, "l'atteggiamento dell'Iran".
A 24Mattino su Radio 24 il ministro ha ribadito: "La prima cosa che abbiamo chiesto all'Egitto è di adoperarsi presso Hamas, presso i palestinesi, visto che loro hanno un contatto, per creare un corridoio umanitario per liberare gli ostaggi israeliani che sono a Gaza, soprattutto donne, bambini e anziani che sono vittime innocenti, non sono dei soldati". La priorità in questo momento, però, è creare corridoi umanitari nella Striscia di Gaza per mettere al sicuro i civili "che non hanno nulla a che fare nemmeno con uno scenario di guerra". Tajani ha quindi ribadito di essere per una politica dei due popoli, due Stati: "Ho incontrato i ministri degli Esteri di Israele e Palestina e lavorato per la riduzione delle tensioni e favorendo quel che può essere utile a una de-escalation",
Parlando invece a Rtl 102.5, Tajani annuncia: "È stato innalzato il livello di guardia attorno a tutti i potenziali obiettivi perché dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri concittadini di religione ebraica. Dobbiamo garantire anche la sicurezza delle nostre rappresentanze diplomatiche. L'attività di prevenzione è alta, non dobbiamo drammatizzare ma dobbiamo sapere che la situazione è complicata". Infine il ministro conclude affermando che la Farnesina sia al lavoro per riportare in Italia tutti i nostri connazionali bloccati in Israele: "La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo".