Tajani all’Onu: “Italia sostiene risoluzione per una pace giusta in Ucraina, Russia ritiri le truppe”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo le polemiche generate dalle parole del presidente ucraino Zelensky contro il leader del suo partito Silvio Berlusconi, pronunciate ieri durante la visita della premier Giorgia Meloni a Kiev, ha ricordato, in un contesto internazionale, qual è la posizione del governo italiano sulla guerra.
"Ora più che mai serve diplomazia, anche tenendo in considerazione le legittime preoccupazioni e le attese dei paesi del Sud del mondo che stanno subendo le conseguenze di questo conflitto. L'Italia è pronta a fare la sua parte in questa direzione. Ora è il momento di raddoppiare il nostro sostegno collettivo alla diplomazia sforzi per raggiungere questo obiettivo", ha detto il titolare degli Esteri.
In occasione dell'anniversario dell'invasione di Mosca, il numero due di Forza Italia è stato il primo esponente nazionale europeo oggi a intervenire alla sessione speciale di emergenza dell'Assemblea generale dell'Onu, dedicata alla discussione di una risoluzione per una ‘pace giusta' in Ucraina. La risoluzione verrà messa al voto domani, al termine del dibattito in Assemblea, e sarà l'ennesimo banco di prova per pesare il consenso internazionale a favore di Kiev, nonché l'isolamento di Putin. Secondo fonti diplomatiche, ci sarebbe già un consenso di 120 Paesi ma si punta almeno a quota 140, per confermare sostanzialmente i numeri delle risoluzioni precedenti. Si prevede il no dell'India, l'astensione della Cina e il sì del Brasile.
Dopo il rappresentante di Kiev, quello della Bielorussia, quello della Federazione russa e il rappresentante europeo Josep Borrell, è stato il turno del ministro azzurro. "Sollecitiamo il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forse russe dal territorio dell'Ucraina. Non riconosceremo alcuna acquisizione di territori ottenuti con la minaccia dell'uso della forza", ha affermato il ministro degli Esteri.
"L'Italia lavora per una pace giusta, globale e duratura, in accordo con principi della Carta dell'Onu e nell'interesse dell'Ucraina, dell'Europa e del mondo intero", ha aggiunto. "L'Italia è convinta che non possa esserci la pace senza la giustizia in Ucraina. E la giustizia significa il pieno rispetto per l'integrità territoriale dell'Ucraina, della sua sovranità e della sua indipendenza entro le frontiere riconosciute a livello internazionale", ha sottolineato ancora Tajani.
"L'Italia è un co-sponsor orgoglioso e un forte sostenitore di questa bozza di risoluzione", ha detto Tajani, invitando quindi "tutti i membri del Palazzo di vetro a sostenere una pace giusta votando ‘sì' alla risoluzione".
Tajani ha anche citato quanto disse una volta a suo figlio il padre dell'imperatore Traiano, senatore romano: "Roma non è solo una città, è un grande ideale, sono le sue leggi, le sue strade e la sua civiltà". "Così è per le Nazioni Unite: sono un patrimonio comune di valori, processi, convivenza pacifica e dialogo tra Nazioni".
Per Tajani è stata anche l'occasione di respingere nuovamente le accuse contro Silvio Berlusconi dopo le sue ultime uscite contro Volodymr Zelensky. "Voglio essere molto chiaro: il governo italiano, il mio partito e il leader del mio partito sono contro l'invasione della Russia e a favore dell'indipendenza dell'Ucraina. Ogni volta Forza Italia e anche Berlusconi hanno votato contro la Russia e a favore dell'Ucraina", ha ribadito alla stampa italiana che lo incalzava, assicurando che Berlusconi, pur essendo amico di Vladimir Putin, è "un uomo di pace" e "totalmente pro America".
"La sua casa non è mai stata bombardata, i russi non sono mai arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha mai ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare", aveva detto ieri Zelensky, commentando le dichiarazioni di Berlusconi sulla guerra.
Russia: "Occidente ignora gli 8 anni precedenti"
"Credere alle accuse contro la Russia di azioni non provocate contro l'Ucraina è possibile solo ignorando gli otto precedenti anni in cui il regime nazionalista criminale è arrivato a Kiev supportato dall'Occidente. Iniziare la storia nel 2022 è un'azione intenzionale dell'Occidente per confondere le persone", ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, in Assemblea Generale. Quindi ha sottolineato che "non avevamo nessuna altra opzione per difendere le persone del Donbass".