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Taglio delle tasse, assegno unico e fiscalità di vantaggio al Sud: governo si prepara alla manovra

Riforma fiscale, a partire dall’assegno unico per i figli, proroga della moratoria sui crediti e fiscalità di vantaggio al Sud sono i principali punti su cui si è soffermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, durante l’audizione sulla Nadef in Senato in cui ha delineato il quadro economico entro il quale si dovrà delineare la nuova legge di Bilancio.
A cura di Annalisa Girardi
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"Le tasse non aumenteranno ma si ridurranno l'anno prossimo, ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell'Irpef attraverso l'estensione annuale della riduzione del cuneo fiscale e ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud per tutto l'anno": così il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, è intervenuto in Senato, oggi è chiamato a votare sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef), per presentare il quadro economico entro il quale si dovrà delineare la nuova legge di Bilancio. Riforma fiscale, a partire dall'assegno unico per i figli, proroga della moratoria sui crediti e fiscalità di vantaggio al Sud sono i principali punto su cui si è soffermato il ministro parlando della nuova manovra finanziaria, che a breve occuperà il centro delle discussioni in Parlamento.

La priorità, chiaramente, è quella di sostenere l'economia attraverso la crisi innescata dalla pandemia di coronavirus, proteggendo quindi imprese e lavoratori e appoggiando i settori più colpiti dal lockdown e dalle altre misure di chiusura. Il governo è al lavoro per redigere la nuova legge di Bilancio e allo stesso tempo preparare il documento programmatico da presentare a Bruxelles che illustra le riforme che si intendono attuare con le risorse dall'Unione europea. Prima bisogna attendere il via libera dal Parlamento per l'ultimo scostamento di bilancio da 24 miliardi, messi in campo per finanziare le misure anti-contagio e di rilancio all'economia.

Riforma fiscale e assegno unico per i figli

Gualtieri ha quindi delineato l'orizzonte nella quale si muoverà il governo nei prossimi anni. La riforma fiscale rappresenta un obiettivo sul triennio da realizzare attraverso una legge delega, ha spiegato il ministro, di cui il primo passo sarà proprio l'assegno unico per i figli. L'esecutivo intende approvarlo già il prossimo anno, nel 2021, mentre si conta che la riforma dell'Irpef sia operativa a partire dal 2022. La riforma fiscale "punta a una riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell'Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022", ha spiegato Gualtieri. Per poi concludere precisando che nel frattempo si sta pensando anche alla proroga della moratoria sui crediti: "Stiamo riflettendo e valutando un ulteriore prolungamento rispetto alla scadenza fissata al 31 gennaio".

Dall'anno prossimo si imporrà quindi una progressiva riduzione delle tasse: "Ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef attraverso l’estensione annuale della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio", ha aggiunto Gualtieri. Che ha poi annunciato come per tutto l'anno "ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud". Già solo questi due elementi, ha proseguito, "determineranno una riduzione" delle tasse.

Le stime economiche della Nadef

Quello descritto dalla Nadef, ha detto Gualtieri, è "uno scenario prudente, con la stima di una contrazione del Pil del 9%" per quest'anno. La sfida ora consiste nel contenere il virus, in modo da evitare un peggioramento di queste stime: "Riteniamo che le misure di monitoraggio e di contrasto dell'epidemia unite all'attenzione e alla cautela da parte di tutti noi e la capacità di dispiegare una rete di protezione economico-sociale come quella messa finora in campo consentiranno di limitare ricadute negative sull'attività economica".

E ancora: "Il nostro -9% si basa su una riduzione della crescita nel quarto trimestre e quindi già sconta un aumento dei contagi che noi davamo per scontato in autunno. Nello scenario peggiore è incorporato un aumento molto forte dei contagi con restrizioni in Europa molto marcate, che oggi non è lo scenario più probabile, e in quel caso la nostra stima è -10,5%. Le nostre informazioni ci dicono che comunque la prospettiva di una diffusione dei vaccini abbastanza ampia entro la prima metà dell’anno prossimo è molto alta", ha concluso il ministro.

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