Taglio del cuneo fiscale, nella Nadef ci sono le risorse per confermare l’aumento di stipendio
Il taglio del cuneo si farà. Parte delle risorse necessarie arriverà blindata nella Nadef, giovedì in Consiglio dei ministri, e sarà il punto di partenza per la scrittura della manovra di quest'anno. La legge di Bilancio passerà per il rinnovo dell'aumento di stipendio, magari con un ritocco verso l'alto che ancora bisogna capire come realizzare. Magari come dice spesso il viceministro Leo, con una revisione delle aliquote Irpef – prevista nella legge delega sul fisco – che unisca i primi due scaglioni, portando chi guadagna fino a 25mila euro a pagare il 23% di imposta. Sarebbe un altro taglio, in questo caso di due punti, per chi è nella fascia tra i 15mila e i 25mila euro di reddito, e al momento paga il 25% di Irpef.
Al momento il governo ha impegnato 4,5 miliardi di euro di extra-deficit, già accordato dall'Unione europea con il Documento di economia e finanza, per il rinnovo del taglio del cuneo. Per finanziare la misura per tutto il 2024, però, ne serviranno più del doppio: si stima che il costo totale del provvedimento sia di circa 10 miliardi di euro. Ammesso che si voglia continuare a tenere il taglio tra il 6 e il 7%, a seconda del reddito. L'idea di spostare le risorse sull'Irpef potrebbe anche portare a un ridimensionamento della riduzione dell'importo contributivo da versare.
I 4,5 miliardi sono la dote che arriva dalle previsioni inserite nel Def, che considera una crescita all'1,5% per il prossimo anno con deficit al 3,7%. Bisogna solo capire se le previsioni verranno confermate, visto che l'Unione europea ha appena tagliato le stime di crescita per l'Italia dall'1,1% allo 0,8%. Basterebbe questo a polverizzare la dote conservata dal governo per aumentare gli stipendi netti. In ogni caso, nei calcoli dell'esecutivo e del ministero dell'Economia, c'è un altro parametro a cui stare attentissimi: il deficit, non deve superare la soglia psicologica del 4%.