Taglio dei parlamentari, l’esito del referendum è già scritto: a favore 9 elettori su 10
Secondo il sondaggio effettuato da Demos, e pubblicato questa mattina su ‘la Repubblica', l'esito del referendum sul taglio dei parlamentari, per il quale 71 senatori hanno depositato le proprie firme in Cassazione venerdì 10 gennaio – l'apporto fondamentale per il raggiungimento della quota minima per richiedere il referendum confermativo l'ha dato la Lega – sembrerebbe scontato: a favore del provvedimento che ha tagliato 345 eletti e che dovrebbe portare risparmi inferiori ai 100 milioni l'anno, voterebbero l'86% dei cittadini, quasi 9 elettori su 10. E questo denuncerebbe una scarsa fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
"La riduzione dei parlamentari, infatti, tra i cittadini del nostro Paese, riflette un grado di sfiducia verso lo Stato e le istituzioni. Che in Italia appare più acuto e ha una storia lunga. Nella Prima Repubblica, questo ri-sentimento è stato ‘mediato' dai partiti di massa. In primo luogo, dalla DC. Mentre nella Seconda è stato interpretato da Silvio Berlusconi", ha sottolineato il sociologo
La riforma costituzionale, fortemente voluta dal M5s e approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso ottobre, sarà quindi sottoposta alla consultazione popolare prima di poter entrare in vigore. Secondo il sondaggio di Ilvo Diamanti sottolinea come i risulti del sondaggio mostrino come "serve a dimostrare come il referendum, su questa materia, non sia necessario. Se non per altri scopi ‘politici'. Meno comprensibili, all’opinione pubblica. Che, al proposito, ha un’idea ben chiara". Per questo per Diamanti il referendum è sostanzialmente inutile.
"Il consenso massimo – scrive Diamanti – si incontra nella base della Lega e dei Fratelli d'Italia, come previsto. Oltre che, ovviamente, del M5S, il partito che ne ha fatto una bandiera. Solo fra gli elettori del PD il sostegno risulta appena inferiore. Ma, appunto, ‘appena'. Cioè, il 79%".
E ancora, la riduzione dei parlamentari incontra un più largo consenso tra coloro che ritengono il Parlamento "sempre meno necessario" (95%), e tra coloro che invocano un "leader forte" (oltre 90%). Per Diamanti "non c’è bisogno di un altro referendum per scoprirlo". Anzi, un referendum sul taglio dei parlamentari potrebbe anche produrre "effetti imprevisti e inattesi", che potrebbero anche incidere negativamente sull'esecutivo. E cita a questo proposito il referendum costituzionale del 2016, proposto da Matteo Renzi.