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Referendum costituzionale 20 e 21 settembre 2020

Taglio dei parlamentari, Di Maio: “Risultato referendum storico, riavremo un Parlamento normale”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio commenta così il risultato del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, con il Sì in nettissimo vantaggio: “Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno”. Poi ha aggiunto: “Ora normalizziamo gli stipendi dei parlamentari”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, rientrato da Bruxelles, dove ha partecipato al Cae, ha commentato quella che è ormai una vittoria schiacciante del Sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari: "Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini.Senza il MoVimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo", ha scritto in un post Facebook l'ex capo del Movimento Di Maio. È il primo commento ufficiale da parte di un esponente dei pentastellati, affidato in questo caso ai social, quando è stata diffusa dalla Rai la quarta proiezione elaborata su dati reali, che evidenzia una crescita del "Sì", ora al 68,1 per cento mentre il "No" scende al 31,9%.

Il prossimo passaggio interesserà gli stipendi dei parlamentari: "Ora normalizziamo gli stipendi dei parlamentari…", ha detto poi all'Adnkronos.

Di Maio stava seguendo lo spoglio del referendum e delle Regionali dalla Farnesina, insieme al suo staff. Ora ha lasciato il ministero per raggiungere la Camera dei deputati. Dopo di lui, è intervenuto il reggente del Movimento Cinque Stelle Vito Crimi: "Ringrazio gli italiani per essere andati a votare. È la dimostrazione che il M5s è riuscito a interpretare l'interesse dei cittadini, abbiamo dimostrato di essere il traino di questa legislatura. Siamo il motore del cambiamento. Ci siamo fatti promotori di varie riforme, tra cui quella della riduzione del numero dei parlamentari, imponendola. Ringrazio il mio predecessore Luigi Di Maio, che ha creduto in questa riforma. Forse non era necessario il referendum, vista la risposta dei cittadini. Non ci fermiamo qui".

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